l mercato del video on demand in Germania è destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni. Nel 2013, secondo uno studio di Goldmedia, sono stati 4 milioni gli utenti di servizi Vod, ciascuno dei quali ha noleggiato mediamente otto titoli e ne ha acquistati sei (download to own).
Nel 2013, il fatturato complessivo del mercato del Vod in Germania è stato di 163 milioni, di cui la parte preponderante, 73 milioni, per servizi transattivi, Tvod (il modello di fruizione temporanea del contenuto, assimilabile al noleggio). Il mercato del download to own ha generato 57 milioni mentre il Subscription Vod rappresenta la quota più piccola con 33 milioni.
Il mercato del Vod in Germania è piuttosto frammentato: attualmente ci sono circa 50 piattaforme che offrono tali servizi, utilizzando diversi modelli di business. Queste comprendono le cosiddette “mediateche” degli operatori del servizio pubblico, Ard e Zdf, Maxdome di ProSiebenSat.1, Rtl now, iTunes di Apple, Lovefilm di Amazon, Videoload di Deutsche Telekom, Snap di Sky e Watchever di Vivendi. A questi si aggiungono tutta una serie di piccole piattaforme Vod specializzate. Tutte promettono accesso veloce ed economico a cataloghi attraenti di film, serie e Vod. Spesso, però, per gli utenti è difficile distinguere tra le offerte. Talvolta è anche poco chiaro su quale piattaforma sia possibile trovare i propri contenuti preferiti. Si consolida così la voce che vorrebbe Netflix al lavoro per entrare al più presto sul mercato tedesco.
Goldmedia prevede che questo mercato arrivi a valere 449 milioni nel 2018, senza contare i servizi finanziati dalla pubblicità e quelli gratuiti degli operatori del servizio pubblico televisivo. Lo scenario prevede appunto con l’ingresso di Netflix, il trionfo del modello subscription – che con 300 milioni rappresenterà due terzi del mercato, e un consolidamento del panorama competitivo.
Il 2014 sarà un anno di transizione per questo mercato: ormai sono state poste le condizioni di base per lo sviluppo di un mercato di massa. Sul mercato vi sono dispositivi connessi, vi è disponibilità di banda larga, gli utenti sono ormai esperti e il numero di fornitori di servizi è in continua crescita.
Tuttavia, le condizioni sono più complesse che altrove. I canali televisivi trasmettono relativamente poca pubblicità e sembra non esserci particolare interesse per il fenomeno del “binge viewing”, le maratone di visione, così rendendo meno appetibili le offerte illimitate, modello “all you can watch” di Hulu o Netflix. Ma i fornitori di questi servizi stanno lentamente prendendo slancio. Watchever ha già investito milioni in pubblicità per far conoscere la propria offerta e aprire un mercato per il Vod. Ora si apre la battaglia per i consumatori.