Twitter si rifiuta di eseguire un ordine del dipartimento per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e per tutta risposta trascina in tribunale l’amministrazione Trump. E’ la reazione del social network alla richiesta di rendere nota l’identità del gestore di un account, @ALT_UCIS (dove Ucis sta per Us citizenship and immigration serivces), apertamente schierato contro le politiche sull’immigrazione della Casa Bianca.
La richiesta del dipartimento di sicurezza a Twitter era stata formulata perché l’amministrazione aveva il sospetto che dietro quell’account si celasse un dipendente di un ufficio federale americano che si occupa di immigrazione.
Ma Twitter ha definito “illegale” la richiesta ricevuta a marzo, denunciando che il rischio è di mettere a rischio la libertà di parola sui social network togliendo voce a chi esprime posizioni critiche contro l’amministrazione.
L’account “incriminato” fa parte di una galassia di profili Twitter nati subito dopo l’insediamento di Trump per contrastarne alcune delle scelte politiche più controverse, come, oltre al caso dell’immigrazione, quelle sul “climate change”.
“Il diritto di esprimersi liberamente assicurato agli utenti di Twitter e alla stessa Twitter, come previsto dal primo emendamento della Costituzione americana – scrive il social network nella denuncia – include il diritto di creare questo generei di interventi anonimi o coperti da una pseudonimo”.