IL CDM

Agenda digitale, a quando le deleghe?

All’odg del Consiglio dei ministri non figura la discussione sull’affidamento delle competenze a Delrio e Madia. Resta lo spiraglio delle “varie ed eventuali”, ma l’esame del Def rischia di “fagocitare” l’esecutivo

Pubblicato il 07 Apr 2014

Federica Meta

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Non c’è l’Agenda digitale nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri in agenda domani 8 aprile. Nel comunicato inviato da Palazzo Chigi si specifica che il Cdm si riunirà per esaminare il Def (Documenti di economia e finanza) e alcune leggi regionali. Ultima voce: “varie ed eventuali”, nella quale potrebbe rientrare la discussione sulle deleghe dell’Agenda anche se – dicono dall’entourage di Renzi al Corriere delle Comunicazioni – “molto dipenderà da quanto durerà l’esame del Def, in genere lungo e complesso”.

L’intenzione del premier Matteo Renzi, che sta lavorando al “dossier” insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, è quella di spacchettare le competenze tra Palazzo Chigi – nel dettaglio dovrebbe essere lo stesso Delrio ad occuparsene – e il ministero della PA, guidato da Marianna Madia, per la parte relativa ai prcessi di informatizzazione dell’amministrazione. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, a sua volta, la Madia delegherà il sottosegretario Angelo Rughetti.

Non è un caso dunque che nelle ultime settimane Rughetti sia andato a rappresentare il governo negli appuntamenti dedicati al digitale, a cominciare da quello organizzato dall’Anci nell’ambito di Smau Roma. In quell’occasione il sottosegretario aveva evidenziato la necessità di una regia unica a Palazzo Chigi che dirigesse le politiche per l’innovazione.

Contestualmente Renzi ha intenzione di affidare ad Agostino Ragosa il ruolo di Digital Champion – che ricopriva prima della nomina di Francesco Caio – con il compito di fare da interfaccia tra il governo italiano e l’Unione europea. Ragosa, però, non avrebbe il ruolo di commissario all’attuazione dell’Agenda. Secondo Renzi il piano non ha bisogno di commissari straordinari” dato che l’ex commissario Francesco Caio ha ben delineato la strada da intraprendere.

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