REGIONI

Agenda digitale, al via “modello Caio” per la Basilicata

Task force di esperti e impegno diretto del Presidente della Regione. Avanti su banda larga, fascicolo sanitario elettronico, anagrafe, datacenter, in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale. Stand by invece per la gara banda ultra larga

Pubblicato il 20 Feb 2014

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Parte l’Agenda digitale della Basilicata, uno dei primi casi al Sud, e con un modello che sta diventando standard in Italia, mutuato da quello seguito da Francesco Caio a livello nazionale. Tre i pilastri operativi che lo caratterizzano: una task force di esperti, avviata oggi, il coinvolgimento degli uffici e l’accentramento dei lavori, direttamente sotto la responsabilità del Presidente della Regione. Si baserà sui fondi strutturali europei 2014-2020 e sul residuo della vecchia programmazione.

“La nostra Regione ha già fatto molto per il digitale, Between ci pone al sesto posto in Italia e al primo nel Sud per questi temi, in particolare per uso del fascicolo sanitario elettronico, anagrafe del cittadino, banda larga. Finora però si è agito senza organicità”, spiega al nostro sito l’assessore alle Politiche per lo sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali, che guida la task force.

“La nostra Agenda quindi mira a mettere a sistema quanto già fatto e a completarlo. Per questo stiamo lavorando con l’Agenzia per l’Italia digitale”, aggiunge. La Basilicata quindi è una delle prime regioni a dialogare con l’Agenzia per fare un piano organico con l’Agenda digitale italiana, condiviso con lo Stato centrale, per l’uso dei fondi europei.

“Completeremo la rete banda larga, ancora assente in alcuni distretti industriali, costruiremo datacenter per i servizi della Pa – dice Liberali -. Metteremo a punto un catasto delle infrastrutture, i pagamenti elettronici della pubblica amministrazione, la fatturazione elettronica, gli open data. Matera e Potenza già li stanno pubblicando”.

Non è invece una priorità la banda ultra larga. Un bando organizzato dal Ministero Sviluppo Economico, da 53 milioni per la banda ultra larga in Basilicata, è andato deserto. E per ora non si prevede che venga bandito di nuovo. “Siamo usciti dal piano nazionale banda larga del ministero. Riprogrammeremo quindi quei fondi sul nuovo piano regionale. Abbiamo infatti deciso che per la regione la priorità non era la banda ultra larga, ma piuttosto completare quanto già fatto sui servizi digitali e la normale copertura banda larga”.

“Il piano partirà nella seconda metà del 2014 e la finalizzazione dei fondi sarà nel 2015”, aggiunge Liberali.

La task force è presieduta dal presidente della Giunta regionale Marcello Pittella in collaborazione con l’assessore.

Ne fanno parte dirigenti interni ed esperti esterni. I dirigenti interni sono Nicola Antonio Coluzzi (ufficio Società dell’Informazione), Vincenzo Fiore (Ufficio Sistema Informativo Regionale e Statistica), Giovanni De Costanzo (Protezione Civile), mentre gli esperti esterni sono Francesco Sacco (docente dell’area strategica della Bocconi di Milano), Ernesto Belisario (esperto di informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie), Marco Meneguzzo (docente di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche dell’università Tor Vergata di Roma) e Francesco Piero Michele Paolicelli (dirigente di società di servizi in telecomunicazioni).

“E’ un’iniziativa importante per vari motivi. Perché è una delle prime agende regionali strutturate al Sud e perché utilizza un modello “Caio”, dove gli uffici e gli esperti riferiscono direttamente alla Presidenza. In precedenza invece le Regioni hanno sviluppato il digitale in modo poco coordinato”, spiega Belisario. “Lo stesso modello, che sta diventando standard, è seguito da Regioni come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbra”, aggiunge.

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