STRATEGIE

Agenda digitale, Padoan: “Efficienza della PA fulcro delle riforme”

Il ministro dell’Economia: “Le strategie digitali sono una leva fondamentale di crescita”. E sottolinea: “Serve un grande sostegno a livello europeo”

Pubblicato il 30 Apr 2014

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“Un capitolo importante per la crescita e per le riforme è quello che va sotto il nome di Agenda digitale”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di una conferenza stampa a Londra, spiegando che la “diffusione di tecnologia fa bene all’efficienza, alla PA, permette di risparmiare costi di gestione, deve essere sostenuta a livello europeo con una vera agenda digitale Ue”.

La centralità del digitale nelle strategie di crescita è stato uno dei pilastri della riflessione di Padon fin dai tempi in cui era chief economist dell’Ocse, quando sottolineava “un eccesso di semplificazione, tra quelli che sostengono che bisogna continuare a spendere, e quelli che suggeriscono che bisogna stringere su tutto e consolidare la finanza pubblica”. In realtà, secondo il Padoan, le risposte devono essere molto più complesse: “L’innovazione può e deve essere una strategia e uno strumento fondamentale per affrontare una nuova fase dell’economia globale, che metta al centro la crescita”.

Nelle testa del ministro dell’Economia la crescita deve essere accompagnata da misure di natura strutturale relative all’innovazione intesa fenomeno multidimensionale, da attivare attraverso una serie di canali diversificati che interagiscono tra loro. E in questo quadro un ruolo chiave lo gioca la domanda pubblica . In un’intervista rilasciata al Corriere delle Comunicazioni , Padoan ricordava come la domanda pubblica “di moda qualche decennio fa, deve essere ritirata fuori. “Gli strumenti di incentivazione e indirizzo della domanda vanno pensati come domanda di innovation – spiegava – E qui la domanda pubblica può giocare un ruolo centrale”.

Intanto il governo accelera sull’Agenda digitale, non tanto sul lato della governance e delle deleghe su cui il prmier Matteo Renzi sta prendendo tempo, quando sull’attuazione dei progetti. Il 6 giugno il primo banco di prova con l’obbligo di fatturazione elettronica per i fornitori della PA centrale.

“La fatturazione elettronica – ha spiegato Renzi – ci dirà quanti sono con esattezza i centri di spesa dello Stato e ci permetterà di monitorare la spesa pubblica senza diver ricorrere a tagli lineari, ma tagliando solo laddove ce ne sarà necessità. Quando poi sarà introdotta tra privato e privato sarà più facile anche la lotta all’evasione”.

Altro progetto chiave è quello dell’identità digitale. Si punta a dare a tutti in pin anti-code. “Così contribuiamo a creare una PA più efficiente”, ha detto Renzi.

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