Agenda digitale, Renzi mette sul piatto 10 miliardi

Il governo presenta a Bruxelles il piano di crescita per banda larga e smart city. Riflettori sulla PA digitale: entro il 2020 pin unico per tutti i cittadini italiani

Pubblicato il 11 Nov 2014

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Un piano di Crescita Digitale. È quello che oggi il governo italiano presenta alla Ue. Si tratta di 10 miliardi di euro in sette anni da destinare a banda larga e smart city, ma anche al fascicolo sanitario elettronico e al trasporto pubblico intelligente.

Tra i tanti progetto spicca Italia Login che mira a dotare tutti i cittadini di un pin unico con cui accedere ai servizi pubblici. Si tratta, nella pratica, dell’iniziativa Spid, il sistema di identità digitale per cittadini e imprese, che al battesimo del suo governo il premier Matteo Renzi aveva definito la chiave di volta digitale del Paese e, per questo, “strumento” principe della strategia del semestre europeo di presidenza italiana. Per realizzare il progetto sono previsti 800 milioni di fondi pubblici da destinare a un sistema di assistenza e di sportelli fisici per chi ne ha bisogno.

Come riporta La Repubblica, il piano comprende anche grandi progetti infrastrutturali. La razionalizzazione dell’informatica delle pubbliche amministrazioni tramite il cloud computer, per ottenere risparmi e una maggiore efficienza: per questa voce il piano prevede un miliardo di euro. Duecento milioni sono destinati alla connettività per scuole, ospedali e altri edifici pubblici.

I progetti di “Sanità digitale” richiedono 750 milioni di euro. Altri 400 milioni sono previsti per le smart city: il governo selezionerà i progetti migliori di innovazione e li estenderà a tutta l’Italia.

Tutti questi progetti valgono 4,5 milioni di euro, che verranno dai fondi europei Fesr, Feasr (compreso il co-finanziamento nazionale e regionale), da vari pon (Programmi nazionali) e dal nuovo Fondo sviluppo e coesione che il governo sta calibrando in questi giorni.

Altri sei miliardi, previsti nel piano della Presidenza del Consiglio ed elaborato dall’Agenzia per l’Italia digitale, serviranno per la banda ultra larga. L’obiettivo è dare a tutta la popolazione una velocità di almeno 30 Megabit e i 100 Megabit al 50 per cento degli italiani, entro il 2020, sempre con un misto di fondi Fesr (2,1 miliardi di euro), Feasr (256 milioni), Fondo Sviluppo e Coesione e un residuo di risorse che avanzeranno dalla vecchia programmazione (2007-2013).

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