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Agid, Samaritani: “Con il digitale PA più efficiente”

Forum PA 2017, il direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale: “Spid e PagoPA operazione culturale: facciamo un passo verso l’efficienza interna, educhiamo l’utente e cambiamo il suo rapporto con la PA. Ora piano triennale”

Pubblicato il 23 Mag 2017

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Il piano triennale per l’attuazione della strategia per l’Italia digitale “c’è, ed è in arrivo”. “Lo abbiamo consegnato l’8 maggio, ed è partito l’iter di approvazione – spiega Antonio Samaritani, direttore generale di Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, concludendo i lavori del convegno inaugurale di Forum Pa 17 -. Abbiamo declinato operativamente il modello in azioni concrete, per accompagnare noi stessi e le PA nella realizzazione del percorso di trasformazione digitale. Da oggi pomeriggio parte in Agid un lavoro con tutte le amministrazioni, con incontri a porte chiuse con le Regioni e con i Comuni, perché vogliamo iniziare a portarci avanti nell’operatività. Ovviamente sarà previsto anche un percorso di monitoraggio, con l’obiettivo che il piano una volta approvato diventi uno strumento vivo di governance e di trasparenza”.

“Il percorso degli ultimi anni è stato molto utile – afferma il Dg Agid – perché ha fatto sì che riallacciassimo i fili della comunicazione con le amministrazioni. Anche questo piano, che non è ancora ottimale, ci ha consentito di recuperare un confronto strutturale e istituzionale con tutte le amministrazioni centrali e buona parte delle locali, all’insegna della semplificazione”.

Poi Samaritani parla anche del lavoro i squadra con il team del commissario di governo all’agenda digitale, Diego Piacentini: “Proprio sul piano triennale – afferma – abbiamo lavorato in collaborazione con la struttura di Piacentini, amalgamando due strutture diverse e trovando le condizioni per un lavoro di squadra”.

Nel corso del suo intervento Samaritani ha ripercorso le tappe per la nascita e la messa a punto del piano: “Siamo all’interno di un percorso che ha portato nel 2015 all’approvazione della strategia per la crescita digitale, che spiega come cambiare il rapporto tra cittadini, PA e imprese e come fare efficienza interna grazie alle nuove tecnologie, quindi come il digitale può cambiare il rapporto tra gli stakeholder. Ora con il piano triennale, che è essenzialmente l’IT strategy, definiamo il percorso di attuazione della crescita digitale”.

“Con il lancio dello Spid e dei pagamenti digitali abbiamo iniziato a veicolare gli elementi di cultura – prosegue Samaritani – Infatti se abituiamo il cittadino a pagare in digitale nel rapporto con Pubblica amministrazione facciamo un passo verso l’efficienza interna, cambiamo il rapporto della PA con l’utente e lo educhiamo. Questo passo ‘culturale’ può essere la leva perché le persone agiscano ‘digitalmente’ anche nelle altre occasioni quotidiane”.

“Nel 2016 – prosegue Samaritani – abbiamo disegnato il modello – L’obiettivo era di capire come implementare la strategia Crescita digitale senza ripetere gli errori del passato, creando quindi un modello in grado di sostenersi. Il principio è stato quello di dare vita dal livello centrale a un sistema di autenticazione e a un servizio di pagamento, e di lasciare alle Pa locali il compito di implementare servizi, sempre in una logica di interoperabilità. Questo anche per rispondere all’esigenza di evitare duplicazioni e velocizzare l’adozione delle tecnologie, con soluzioni plug&play messe a disposizione a livello centrale e pronte da utilizzare. In questo modo abbiamo dato vita a un processo di inclusione per i cittadini, ma anche per le pubbliche amministrazioni locali, che si trovano ad avere a disposizione un servizio standard e alle migliori condizioni, senza doversi preoccupare di implementare per conto proprio sistemi di autenticazione e di pagamento. Tutto questo contando sul nostro potere contrattuale nella definizione delle caratteristiche e della qualità dei servizi, che è di certo più alto di quello di tante piccole amministrazioni. Così le PA locali possono concentrarsi sul loro core business, quello dei servizi ai cittadini, all’interno di un modello uguale per tutti”.

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