Agostino Ragosa si è dimesso dalla carica di direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale. Lo annuncia una nota del ministero della PA e Semplificazione. Notizia che era già nell’aria, ma che ora arriva con qualche sorpresa. Ragosa non va via subito, infatti, ma gestirà il transitorio, fino alla nomina del nuovo direttore. A quanto risulta, in questa fase sarà alle dirette dipendente del ministro. A quanto dice Ragosa al nostro giornale, inoltre, “non ci sarà un commissariamento dell’Agenzia; non ci sarà il relativo decreto. Per ora continua come prima, con i dossier già avviati”.
Secondo una stima, ci potranno volere circa quattro mesi per il bando e la scelta del nuovo direttore.
Nella nota si legge: “A seguito di un amichevole colloquio con il ministro Maria Anna Madia, che gli ha rappresentato le esigenze connesse alla politica governativa di rinnovamento e discontinuità nell’amministrazione pubblica, e condividendo le finalità di questa politica, l’ing. Agostino Ragosa, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni da Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale L’ing. Ragosa ha manifestato la propria disponibilità a rimanere in carica fino all’insediamento del suo successore. Ciò consentirà di assicurare continuità all’attività dell’Agenzia e di definire le attività in corso, al fine di supportare il governo in questa fase transitoria e di avvio di alcuni importanti progetti pubblici (relativi tra l’altro alla fatturazione elettronica, al sistema pubblico di identità digitale, all’anagrafe della popolazione residente), che l’Agenzia sta svolgendo con la Sogei e con i Ministeri interessati”.
Il Ministro Madia, anche a nome del Presidente del Consiglio, ha ringraziato Ragosa per il suo operato, apprezzandone altresì la sensibilità istituzionale dimostrata e il supporto che egli continuerà a fornire al governo.
L’incontro di martedì pomeriggio tra Ragosa e Madia era atteso, così com’era nota la volontà di Madia di dare discontinuità alla governance dell’Agenzia. La soluzione scelta non sembra traumatica, assicurando un regime transitorio che non blocca i progetti in corso. Non è chiaro al momento il ruolo di Elisa Grande, indicata da certe fonti come il commissario che Madia dovrebbe nominare mercoledì con decreto. Se non ci sarà commissariamento, un’ipotesi è che Grande potrebbe semplicemente gestire la selezione del nuovo dirigente.