AGENDA DIGITALE

Belisario (Idv): “Agenzia digitale, no a nomine ad personam”

Il capogruppo al Senato lancia l’allarme: “Troppa poca trasparenza sulla scelta del direttore”.

Pubblicato il 04 Set 2012

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“Dopo l’Agcom e il garante della Privacy, presto ci sarà un’altra nomina ad personam, un’altra anomalia targata esecutivo Monti: anche per i vertici dell’Agenzia Digitale assisteremo ad un concorso truccato”. L’allarme lo lancia Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione.
“Infatti sembra che in assenza di ‘avviso pubblico’ – precisa Belisario – siano stati già fatti dei colloqui da una società di ‘cacciatori di teste’ per sondare la disponibilità a ricoprire l’incarico di direttore. Insomma, il governo dei cosiddetti tecnici ha già individuato chi sara’ il prossimo nominato. Alla faccia della trasparenza”.

“Secondo fonti di stampa – prosegue Belisario – il nome in pole position per il posto di direttore sembrerebbe quello di Stefano Parisi che in passato, come amministratore delegato di Fastweb, è stato anche indagato per associazione per delinquere e false fatturazioni. Senza contare che, essendo Parisi il capo di Confindustria digitale, si porterebbe dietro un enorme conflitto d’interessi! Il governo dei professori non sembra davvero in cerca di competenze, altrimenti avrebbe deciso di procedere con un vero e proprio bando di gara”.

“Per l’Authority, che vigilerà sulle applicazione del pacchetto Sviluppo e sull’agenda digitale, occorrono criteri cristallini di selezione, quelli adottati da Monti invece – conclude Belisario – tanto per cambiare sono opachi e ci ricordano le vecchie pratiche del precedente esecutivo. E’ ora di voltare pagina”.

Oltre al nome del numero uno di Confindustria digitale per il vertice della nuova agenzia si fanno quelli di Mario Calderini, il consigliere per gli affari digitali chiamato dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, di Roberto Sambuco, capo dipartimento delle comunicazioni presso lo Sviluppo economico. Al di fuori dell’ambito strettamente politico, invece, circolano i nomi di Salvo Mizzi, esperto innovazione per Telecom Italia, il fondatore di Dada Paolo Barberis e di Alfonso Fuggetta del Politecnico di Milano.

Il direttore generale è nominato dal presidente del Consiglio Mario Monti, sentiti i ministri competetenti sull’Agenda digitale, ovvero Profumo, Passera e Patroni Griffi. La scelta era prevista per la fine di luglio ma un emendamento al dl Sviluppo ha fatto slittare i tempi: la nomina è ora attesa per la fine di settembre presumibilmente in concomitanza con il varo del decreto Digitalia.

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