INNOVAZIONE

Brunetta a caccia di 109 esperti di digitale, nel 2021 via ai concorsi

Il Dipartimento della Funzione pubblica bandirà una selezione per assumere 93 figure al Ministero dell’Economia e 8 all’Agid, dove è previsto l’inserimento anche di altrettanti funzionari tecnici. Con il Garante Privacy si lavora alla definizione delle linee guida per lo svolgimento a distanza delle prove

Pubblicato il 02 Mar 2021

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In arrivo 109 esperti “digitali” nella PA italianaNel corso del 2021 il Dipartimento della Funzione pubblica bandirà un concorso per 101 funzionari informatici da inserire nel personale di Agid (8) e del ministero dell’Economia (93). Inoltre, sempre per l’Agenzia per l’Italia digitale, verrà lanciata una selezione per ulteriori 8 figure di personale tecnico.

Il protocollo anti-Covid adottato il 3 febbraio 2021 dal Dipartimento, previa validazione del Comitato tecnico-scientifico, in applicazione del Dpcm del 14 gennaio, ha permesso infatti la ripresa delle procedure concorsuali limitando per ragioni di sicurezza la presenza dei candidati a un massimo di 30 persone per sessione-sede. Un paletto che rallenta l’organizzazione di maxi-selezioni per oggettive difficoltà legate alla prevenzione del contagio. Secondo la mappatura del Dipartimento, sono in corso di svolgimento, o si sono conclusi di recente, concorsi per 13.478 unità tra funzionari e dirigenti.

Palazzo Vidoni sta inoltre definendo, d’intesa con il Garante della Privacy, le linee guida per l’organizzazione e lo svolgimento a distanza delle prove concorsuali (il cosiddetto “proctoring”), che in questi tempi di emergenza epidemiologica rappresenta una doverosa innovazione tecnologica per non bloccare la macchina delle assunzioni.

“L’Ufficio per i concorsi e il reclutamento del Dipartimento è a disposizione delle amministrazioni per fornire supporto, consulenza e assistenza sull’attuazione del protocollo e, più in generale, sulle procedure concorsuali”, si legge in una nota.

Inizia dunque il reclutamento di esperti della PA che dovranno guidare la trasformazione digitale della PA. E al contempo, anche per le figure non tecnico-informatiche, da inserire anche in altri ministeri saranno richieste e-skill in grado di instillare il rinnovamento nella burocrazia italiana. Il tema delle competenze digitali del personale della PA è infatti cruciale per la svolta.

Nel 2018 il Dipartimento della funzione pubblica ha lanciato il progetto “Competenze digitali per la PA“nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020″, che punta al consolidamento delle competenze digitali comuni a  tutti i dipendenti pubblici, al fine di accrescere la propensione complessiva al cambiamento e all’innovazione nella pubblica amministrazione.

Attraverso questo progetto il Dipartimento della funzione pubblica, in virtù del ruolo svolto a supporto della transizione al digitale delle PA, mira a promuovere la costituzione di una base condivisa di conoscenze e capacità tecnologiche e d’innovazione tra i dipendenti pubblici e rafforzare, così, la capacità istituzionale per un’amministrazione pubblica efficiente attraverso interventi formativi sulle competenze digitali, erogati principalmente in modalità e-learning e personalizzati sulla base di una rilevazione strutturata ed omogenea degli effettivi fabbisogni formativi.

Pilastro dell’iniziativa il Syllabus, sistema che descrive l’insieme delle conoscenze e abilità, organizzate per ambiti tematici e livelli di padronanza, che caratterizzano il set minimo di competenze digitali che ciascun dipendente pubblico dovrebbe possedere per poter operare agilmente in una PA sempre più digitale. La piattaforma web, invece, eroga i test di verifica delle competenze e di valutazione dell’apprendimento post-formazione basati sul syllabus, nonché per la selezione dei moduli formativi più appropriati per soddisfare i fabbisogni di conoscenze rilevati. Syllabus e la piattaforma supportano le amministrazioni nella pianificazione, gestione e monitoraggio di percorsi di sviluppo delle competenze efficaci e in linea con i propri fabbisogni organizzativi.

Dopo una prima fase di sperimentazione nel 2020 che ha coinvolto un numero limitato di amministrazioni pilota, progressivamente tutte le amministrazioni e i dipendenti pubblici potranno registrarsi alla piattaforma e accedere ai servizi. 

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