Brunetta: “Faremo della PA un propulsore per la ripresa”

La promessa del ministro nella prefazione della Relazione Annuale al Parlamento sulla Pubblica amministrazione: “Chiavi di volta Pec e Cad”. E annuncia: “Nel 2012 sanità all digital”

Pubblicato il 13 Ott 2011

“Faremo della PA un robusto propulsore della ripresa”. Lo ha
scritto nero su bianco nella prefazione della sua quarta
Relazione annuale al Parlamento sulla Pubblica amministrazione
, già consegnata in formato digitale su chiavetta Usb al
presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Una delle leve della crescita del settore pubblico sarà
l’innovazione in tre settori chiave Sanità, Scuola e
Giustizia.
Per quanto riguarda la Sanità il ministro – dopo il via libera
da parte del Mef sulle prescrizioni mediche elettroniche – promette
che entro il 2012 saranno semplificati e digitalizzati i servizi
elementari (prescrizioni e certificati di malattia digitali,
sistemi di prenotazione on-line) e create le infrastrutture per
un’erogazione di servizi sanitari sempre più vicini alle
esigenze dei cittadini (fascicolo sanitario elettronico e
innovazione delle strutture delle aziende sanitarie), migliorando
il rapporto costo-qualità dei servizi, limitando sprechi e
inefficienze.

Due i progetti portanti dell’innovazione scolastica: Didattica
digitale per la diffusione nelle aule di nuove tecnologie per
l’apprendimento e Scuole in Rete che mira a digitalizzare i
servizi amministrativi e le comunicazioni con le famiglie.  In
ambito universitario sono stati lanciati due iniziative: Servizi e
Reti Wifi completati in 54 atenei e univeresità digitale in 41
università.

“Nel 2010 – si legge nella Relazione – grazie ad alcuni
interventi diretti e puntuali presso specifiche amministrazioni
giudiziarie, sono stati compiuti importanti passi avanti anche
nell’attuazione di altri progetti previsti dal Piano di e-Gov sul
tema giustizia: il rilascio telematico di certificati giudiziari;
la trasmissione telematica delle notizie di reato; la registrazione
telematica degli atti giudiziari civili; l’accesso pubblico via
rete alle sentenze ed ai dati dei procedimenti". La strategia
è stata rafforzata con il varo del piano straordinario in
collaborazione con il ministero della Giustizia.

Un parte importante della documento è dedicata alla Posta
elettronica certificata (Pec). "Il ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione ha proseguito, nel 2010,
l'azione di supporto e di stimolo all'adozione della Pec da
parte di tutte le pubbliche amministrazioni con interventi di
verifica, monitoraggio e con azioni di richiamo alle
amministrazioni inadempienti procedendo inoltre alla definizione di
Protocolli d'intesa con le Regioni e gli enti locali".

Nel 2010 – ricorda Palazzo Vidoni – è stato inoltre avviato il
progetto per il rilascio di una casella Pec agli stranieri
residenti sul territorio nazionale, al fine di consentire a coloro
che risiedono stabilmente nel nostro Paese di interagire e
comunicare con la pubblica amministrazione.

Sul fronte delle imprese, a luglio dello scorso anno, il ministro
Brunetta ha siglato un Protocollo d'intesa con i vertici delle
associazioni di Rete Imprese Italia al fine di favorire
l’utilizzo della Pec per le comunicazioni con la pubblica
amministrazione di tutti i suoi associati (oltre 2,5 milioni di
imprese). L’accordo prevede un programma di interventi volto a
sviluppare l'innovazione digitale nel settore delle piccole e
medie imprese, così da incrementare
l'accessibilità dei sistemi di e-Government e facilitare le
relazioni amministrative con i cittadini. A sostegno della
diffusione della Pec nel mondo delle piccole e medie imprese, Rete
Imprese Italia si è impegnata ad avviare le procedure necessarie
affinché ogni suo associato si doti di Pec e la utilizzi
obbligatoriamente, come previsto dalla normativa, per le
comunicazioni con la pubblica amministrazione. Il Ddi, in
collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica e
DigitPa, ha organizzato tavoli di confronto con tutti gli Ordini
professionali. Inoltre, ha avviato un progetto finalizzato a
supportare gli Ordini professionali relativamente agli adempimenti
alla previsione normativa.

Cornice legislativa a sostegno dei progetti il nuovo Codice
dell’amministrazione digitale che mira – ricorda il ministro
– “a sviluppare in modo coerente e concreto una nuova PA
trasparente, efficiente e capace di rispondere alle esigenze di un
Paese moderno”.

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