PNRR 2

Cloud e cybersecurity, 3 milioni in dotazione al Mipaaf

A firma Pd l’emendamento che autorizza il ministero delle Politiche agricole ad acquisire con convenzioni Consip servizi professionali di assistenza tecnica per la trasformazione digitale

Pubblicato il 10 Giu 2022

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Autorizzare il Mipaaf ad acquisire – entro il limite di spesa di 3 milioni di euro e con convenzioni previste dal Programma di gare strategiche Ict della Consip – “servizi professionali di assistenza tecnica per la trasformazione digitale, il data management, la definizione di strategie e soluzioni per il cloud e per la cybersicurezza”. Lo chiede uno degli emendamenti segnalati dal Pd, a firma di Mino Taricco, tra quelli presentati sul dl Pnrr 2 nelle commissioni Affari costituzionali e Istruzione del Senato. La proposta ha lo scopo di “rafforzare gli uffici del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali preposti all’attuazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e assolvere ai connessi adempimenti in tema di monitoraggio, rendicontazione e controllo degli investimenti”.

La gara per il cloud nazionale

Intanto procede il procedimento di gara da 723 milioni sul Psn, il polo strategico nazionale che punta a dotare la Pubblica Amministrazione di tecnologie e infrastrutture cloud in grado di ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le circa 200 amministrazioni centrali nonché quelli delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti). Il controllo e le linee di indirizzo del Psn saranno pubbliche e la gestione operativa verrà affidata a un operatore economico selezionato attraverso l’avvio di un partenariato pubblico-privato ad iniziativa di un soggetto proponente. L’obiettivo è portare a bordo il 75% delle amministrazioni italiane entro il 2026.

Con l’insediamento, lo scorso 6 maggio, della Commissione giudicatrice inizia la fase di valutazione dei progetti tecnici. Le cordate saranno convocate a conclusione dell’esame ad una seduta pubblica durante cui sarà reso noto il punteggio tecnico attribuito e saranno contestualmente aperte le buste con le offerte economiche. La valutazione e la sommatoria dei punteggi tecnici ed economici consentirà di individuare l’aggiudicatario.

Nel documento Strategia Cloud pubblicato sul sito del ministro dell’Innovazione è scritto che “al più tardi entro la fine del 2022 dovrà avvenire l’aggiudicazione del bando di gara” e che “a partire dalla fine del 2022 dovrà iniziare la migrazione della PA verso il Psn, da concludersi entro la fine del 2025”. È evidente che per consentire la migrazione a partire da fine anno la gara dovrà essere aggiudicata in tempi stretti anche tenendo conto del periodo di 30 giorni che dovrà essere concesso alla cordata che non si è aggiudicata la gara per la visione di tutta la documentazione. Ed è volontà del Governo accelerare sulla roadmap tenendo conto anche delle questioni di cybersecurity che si sono aperte con il conflitto russo-ucraino anche se non è prevista una milestone esatta nell’ambito del Pnrr.

Sprint del cloud nelle aziende

Intanto è boom del cloud tra le aziende con una spimta forte dai servizi di gestione delle finanze. La ricerca “Finanza del Futuro” realizzata da Andaf e Workday e presentata durante Workday Elevate, ha evidenziato le priorità per i Cfo italiani nel 2022: in testa la necessità di una maggiore immediatezza nelle attività di budgeting e forecasting (19%), seguita dall’ottimizzazione dei processi (17%) e dal cash management (13%). Cambiano le aree d’investimento: se oggi vengono effettuati nella pianificazione del budget (51%) e nel reporting finanziario (42%), nel prossimo triennio si sposteranno progressivamente su processi decisionali operativi (+14%), gestione del rischio (+8%) e analisi della redditività (+4%). In futuro ci sarà più attenzione all’analisi dei dati: grazie a soluzioni di Erp più evolute, si potranno incrociare i dati finanziari con informazioni sui clienti, fornitori e partner per avere analisi predittive più dettagliate ed effettuare una migliore pianificazioni futura.

Per Federico Francini, country manager Italia di Workday, “velocità, flessibilità e tecnologia fattori fondamentali per le imprese che devono adattarsi con rapidità al nuovo scenario economico”.

Lo studio ha messo in luce differenti preoccupazione dei dipartimenti finanziari: se, da una parte, la crisi ha messo sotto pressione i Cfo, impegnati non solo a fornire numeri e bilanci ma a dare vere e proprie indicazioni operative sul business aziendale, dall’altra è stata vista come un’opportunità per ridisegnare il modello operativo dell’organizzazione finanziaria all’insegna di flessibilità, velocità e un uso migliore dei dati a disposizione. Il 66% degli intervistati della ricerca ritiene che lo spostamento della gestione finanziaria verso una soluzione cloud native fornirà maggiore agilità ai team dei Cfo. “Dobbiamo entrare nell’ottica che i Cfo oggi hanno un nuovo ruolo strategico contraddistinto da leadership e da una forte collaborazione con i direttori Hr e Cio: per questo hanno bisogno di nuovi strumenti digitali, veloci e in grado di fornire in real time report e insight su come si sta evolvendo il business aziendale- spiega Francini – Durante i periodi complessi, infatti, è difficile prevedere l’andamento del flusso di cassa aziendale: l’incertezza aumenta la necessità di una pianificazione più dinamica, ma questo è possibile solo con strumenti gestionali che possono aiutare l’azienda ad adattarsi velocemente ai nuovi scenari di business”.

Il ruolo del Cfo sta evolvendo sempre di più in un business partner che fornisce analisi approfondite dei dati e supporta il business aziendale. La quantità di dati cresce in modo esponenzialmente sia internamente, sia esternamente: i Cfo devono assicurarsi di disporre dei sistemi di gestione e analisi che consentano di avere insight e report sulle decisioni aziendali da prendere in una situazione di rapida evoluzione come quella attuale. Come mostra la ricerca, infatti, solo il 35% degli intervistati fa ampio uso di analisi avanzate in aree finanziarie chiave come pianificazione, budgeting e forecasting. “Emerge un’indicazione chiara per tutti i Cfo: la principale barriera all’utilizzo dell’analisi avanzata dei dati è una cultura aziendale incentrata sull’esperienza acquisita e sui dati storici piuttosto che sul processo decisionale basato sul procedimento analitico- afferma Fabrizio Ceriotti, presidente Andaf Lombardia- I leader finanziari saranno i responsabili della trasformazione digitale all’interno delle organizzazioni: sono loro, infatti, il collegamento strategico di tutte le organizzazioni e grazie all’innovazione tecnologica applicata alla finanza potranno aggiungere valore all’impresa.

Sebbene le innovazioni tecnologiche stiano trasformando l’attività finanziaria, questo non vuol dire che i Cfo abbiano un team in grado di utilizzare al meglio la tecnologia a disposizione. Molti intervistati, infatti, ammettono di non avere le competenze e i talenti di cui hanno bisogno: il 67% dei rispondenti ha dichiarato di aver bisogno una formazione adeguata. Per questi motivi i leader finanziari stanno guardando a nuove aree di competenza e nuovi talenti da integrare all’interno del team: i data scientist sono i profili più ricercati con il 59% seguiti dagli statistici (32%) e dai system specialist (31%). “Questa attenzione agli specialisti dei dati e delle infrastrutture cloud rispecchia molto il modo in cui i Cfo stanno ripensando il futuro del settore- spiega ancora Federico Francini – In uno scenario economico in continua digitalizzazione i leader finanziari devono unire la loro esperienza alle nuove tecnologie come la data analysis, l’artificial intelligence e la blockchain. Solo così saranno in grado di guidare l’azienda non solo dal punto di vista economico ma anche digitale con decisioni operative a livello di business per la crescita aziendale”. È evidente che l’ambito di lavoro dei Cfo si è allargato svolgendo un ruolo strategico nelle organizzazioni aziendali e dovendo essere in grado di costruire relazioni efficaci con gli altri membri della C-suite: dall’IT alle risorse umane, dal marketing al commerciale. Ciò significa collaborare con persone che hanno stili di lavoro, prospettive e priorità di business differenti.

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