Il Lazio è una delle Regioni guida in Italia per la fatturazione elettronica. Un primato nato da un momento di difficoltà che la Regione, in collaborazione con Lait, società in house che si occupa dell’informatizzazione della PA regionale, ha sfruttato per creare e sviluppare dal 2009 un sistema che oggi si rivela all’avanguardia, e che altri enti locali hanno già chiesto di poter utilizzare.
I conti della sanità fuori controllo avevano reso necessario nel 2009 il commissariamento, e un piano di rientro da monitorare in tempo reale. Così viene introdotto il Sistema informativo a supporto degli accordi di pagamento, integrato con i sistemi contabili delle Asl, che coinvolge fornitori, cessionari e intermediari del servizio sanitario regionale, le 21 aziende sanitarie e la Regione. Un modello che potrebbe essere esteso anche fuori dalla sanità, che pure è la principale voce di spesa del bilancio regionale.
Il sistema di fatturazione digitale è valso al presidente Nicola Zingaretti (nella foto) un plauso dell’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, e oggi, con il software open source offerto a tutti gli enti locali per il riuso libero, molte amministrazioni si rivolgono al Lazio e a Lait per poterlo mutuare. È il caso della Toscana, dove l’applicazione è stata mostrata agli utenti, del Piemonte (già svolte le presentazioni, del Veneto e Friuli Venezia Giulia, che hanno a disposizione la documentazione.
È ragionevole stimare oggi che l’80% delle fatture della Sanità del Lazio viaggi in formato elettronico, con una crescita che passa dalle 122mila e 300 fatture del 2009 alle 435mila e 700 del 2013, per un valore del fatturato che è passato dai due miliardi e 200 milioni del 2009 ai 6 miliardi e 800 milioni del 2013, con un picco di nove miliardi nel 2012.
In sintesi, dal 2009 sono state emesse in tutto un milione e 702mila fatture, per un controvalore di quasi 28 miliardi, di cui a oggi 17 e mezzo sono stati pagati.
“In un’ottica ampia, nel quadro che comprende l’armonizzazione dei bilanci e la gestione elettronica di tutti i pagamenti le regioni più avanzate sono Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ma nello specifico della fatturazione elettronica il Lazio è davanti a tutti – spiega Andrea Nicolini, project manager e coordinatore della segretaria tecnica del Cisis, l’organo tecnico della Conferenza delle Regioni responsabile del coordinamento in materia statistica, informatica e geografica -. Tra l’altro il Lazio può in prospettiva, con l’esperienza che ha maturato, mettere a disposizione dei Comuni del territorio una vera infrastruttura complessa che altrimenti molti enti locali non potrebbero permettersi, in termini di costo economico e di risorse umane, sia per la trasmissione e la ricezione dei dati, sia per la loro conservazione in un ambiente sicuro e accessibile alle amministrazioni”.
In termini di benefici, la fatturazione elettronica consente la dematerializzazione dei documenti, il tracciamento sicuro di ogni interazione tra le parti e delle cessioni, la riduzione dei tempi di pagamento, la totale trasparenza dei passaggi della lavorazione delle fatture, e il monitoraggio in tempo reale della spesa.
“Uno dei punti qualificanti della nostra attività – afferma Francesco Loriga, ad di Lait – è il fatto che ragioniamo su un’idea di riuso vero, crediamo fermamente che sia utile e lo stiamo spingendo attraverso i canali ufficiali, con il nostro sistema che è pubblicato sul catalogo nazionale dei programmi riutilizzabili dell’Agenzia per l’Italia digitale, e anche in tutte le occasioni informali in cui incontriamo i nostri colleghi impegnati sugli stessi temi in altre Regioni. A volte queste occasioni di confronto sono la via più rapida ed efficace per mettere in comune le nostre esperienze e completarci a vicenda”.