LA LETTERA

L’autismo ai tempi del Covid19: il digitale aiuta ma servono misure ad hoc

Il co-founder di Lorf Andrea Buragina scrive al Presidente del Consiglio: “Per le disabilità necessari interventi mirati”. Le poche iniziative in campo frutto dell’impegno del mondo aziendale e di qualche “illuminata” Regione

Pubblicato il 01 Mag 2020

robot-industry

Il digitale non è la soluzione passe partout. Non quando ci sono di mezzo disabilità importanti e quando c’è dunque bisogno di assistenza personalizzata. E nel caso dell’autismo la questione si fa stringente. “È fondamentale definire delle linee guida: questa deve essere una prerogativa del Governo che non può essere demandata alle singole regioni”, ha scritto nero su bianco in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il co-founder di Lorf Andrea Buragina. Iniziativa promossa peraltro dalla presidentessa di Angsa Lombardia Anna Curtarelli Bovi: “Si evidenzia la necessità per le persone con autismo di interventi a domicilio, nell’ottica di assicurare una continuità educativa, in assenza della quale sarebbe inevitabile una grave regressione”, si legge nella lettera a sostegno dell’appello di Buragina.

La startup Lorf è impegnata in iniziative a sostegno della disabilità fra cui il progetto di crowdfunding #RobotFriend che ha visto il supporto di circa 140 sostenitori e ha portato ad una raccolta complessiva molto vicina ai 20.000 euro, risorse che consentiranno l’acquisto di un robot a sostegno dei bambini autistici. Ma il lockdown ha provocato e sta provocando molte difficoltà per pazienti e famiglie. “Già a scuola è difficile assicurare una personalizzazione per via del taglio progressivo delle ore di sostegno. E la cosa è sostanzialmente impossibile nell’implementazione a distanza. A ciò si aggiunge il fatto che a molti soggetti autistici non è proprio possibile erogare delle lezioni in remoto”, si legge nella lettera di Buragina.

Al momento si contano sulle dita delle mani le iniziative per fare fronte alle difficoltà messe in atto a seguito dell’emergenza Coronavirus. La Regione Marche ha attivato un servizio di consulenza e di supporto psicologico alle famiglie con persone con autismo, un supporto individualizzato a distanza, via telefonica o via web, a seconda delle richieste specifiche, accompagnato con attività cliniche di consulenza per i casi di necessità.

La Fondazione Renato Piatti onlus ha ideato “Toc Toc”, un servizio sperimentale di tele-riabilitazione per restare vicina ai suoi 150 bambini con autismo e alle loro famiglie, che in questo periodo di Coronavirus vedono la sospensione forzata delle attività dei centri riabilitativi di Milano, Varese e Besozzo. Gli specialisti dello staff di Fondazione Piatti, già conosciuti dai bambini e dai loro genitori, seguono a distanza grazie a colloqui telefonici, videochiamate e videoconferenze le necessità dei piccoli ospiti con autismo.

Nei giorni scori l’Unesco ha premiato Ntt Data per la realizzazione e lo sviluppo di Aida (Artificial Intelligenze Design for Autism) il sistema di Intelligenza Artificiale progettato dalla multinazionale giapponese per promuovere l’inclusione dei bambini affetti da autismo e facilitarne l’adattabilità all’ambiente circostante.

Il motore di Aida, infatti, consente di personalizzare l’ambiente in base alle necessità specifiche del singolo bambino. Per garantire la migliore assistenza possibile, Aida fornisce un kit che accompagna il bambino attraverso le diverse fasi della crescita modulando le soluzioni ambientali più adatte alle sue esigenze. Questo avviene grazie al sistema di Intelligenza Artificiale che analizza e rileva i pattern tra dati biometrici e situazione ambientale elaborandoli per fornire in output le preferenze del bambino.

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