Il metaverso è una dimensione tecnologica che, a differenza di quanto si tenda a pensare, travalicherà il mondo dei giochi e dell’intrattenimento, generando profonde trasformazioni anche nel settore dell’assistenza sanitaria. Il 77% dei fornitori e il 94% dei clienti globali del settore, infatti, afferma di aspettarsi un coinvolgimento crescente già nei prossimi anni. Questa tecnologia ha permesso, infatti, a diverse aziende di ottenere risultati con maggiore accessibilità e costi ridotti, in particolare nei campi dell’imaging medico e chirurgico, della salute mentale e della formazione medica. Senz’altro un’opportunità per le aziende, che devono capire ora come approcciare a questo fenomeno.
A dirlo è l’ultimo studio Bcg “The Health Care Metaverse Is More Than a Virtual Reality”, basato su un sondaggio condotto a livello globale a cavallo di fornitori, clienti e aziende di biopharma e medtech, da cui è emerso che la maggior parte delle imprese sta già conducendo sperimentazioni con queste tecnologie.
Le tecnologie e le applicazioni coinvolte
Le applicazioni attuali nel campo del digital healthcare riguardano principalmente le cosiddette “realtà estese” (XR), ovvero la combinazione delle esperienze visuali e immersive offerte da realtà aumentata (AR), realtà virtuale (VR) e realtà mista (MR), ma possono anche servirsi delle tecnologie e applicazioni del Web3, come blockchain e risorse virtuali, e degli M-worlds, ovvero i “luoghi” virtuali dove incontrarsi e creare contenuti. Tecnologie che possono produrre valore per le imprese in diversi modi come, ad esempio, migliorare l’accesso alle cure mettendo in contatto pazienti e fornitori senza il vincolo del posizionamento geografico, migliorare la precisione delle diagnosi e la qualità della chirurgia, ridurre i costi per le forniture, la formazione medica e la gestione dei dati, e molto altro.
Dalla ricerca Bcg, emerge che tre quarti dei fornitori di servizi sanitari e più di un terzo dei clienti intervistati hanno dichiarato di utilizzare XR, blockchain e M-worlds.
Nonostante la tecnologia XR sia la meno utilizzata dai clienti, il 25% di questi utilizzano la blockchain. Il 90% degli intervistati tra i dirigenti, inoltre, sostiene di credere che l’importanza del metaverso aumenterà, così come il coinvolgimento per le aziende. Tuttavia, solo il 17% dei fornitori e il 6% dei clienti ha iniziato o sta sviluppando dei programmi pilota. La maggior parte deve ancora definire una visione e adottare una strategia dedicata all’implementazione di queste tecnologie.
Alcuni esempi di prodotti già disponibili sul mercato sono quelli realizzati da aziende che lavorano con le AR per l’assistenza alle procedure mediche, incluse la preparazione chirurgica e l’esecuzione di operazioni alla spina dorsale. Vi sono poi le tecnologie che consentono una visualizzazione completa dell’anatomia del paziente, che porta a migliorare i tassi d’errore, la velocità e i risultati. Altre applicazioni possono riguardare, invece, la riabilitazione e le terapie fisiche, nonché i trattamenti di ansie, fobie e stress post traumatico.
Le fasi di adozione e sviluppo del metaverso
Lo sviluppo del metaverso in area medica avverrà in tre fasi: il periodo di sperimentazione iniziale, nel quale ci troviamo; la progressiva adozione di casi d’uso esistenti e l’emergere di nuovi casi alimentati dal progresso tecnologico in corso, che avverà nei prossimi cinque anni; e la terza fase, con nuovi casi d’uso da una parte e la standardizzazione delle tecnologie del metaverso in varie aree dell’assistenza sanitaria dall’altra. Due terzi dei fornitori e la metà dei clienti intervistati, credono che gli investimenti siano necessari nella fase in cui ci troviamo adesso – di sperimentazione – o nel prossimo futuro (tra due o tre anni).
“Con la transizione delle cure verso la prossimità, sempre più vicini alla casa del paziente, le nuove tecnologie ed il digitale assumono una rilevanza fondamentale. In quest’ottica il metaverso permette di allargare in maniera significativa le modalità di diagnosi, definizione ed erogazione delle terapie, rendendo più egualitario l’accesso alle cure”, spiega Lorenzo Positano, Managing Director e Partner di Bcg, “Esistono inoltre notevoli benefici per gli stessi stakeholder del settore del Healthcare, che possono contare su una efficacia maggiore delle azioni di marketing e community building, e un miglioramento sostanziale della loro efficienza”.
Positano, poi, avverte: “Inserirsi nelle fasi iniziali di questo processo può portare diversi benefici, come la possibilità di muoversi e imparare insieme allo sviluppo tecnologico e di creare maggiori opportunità di partnership. Per questo motivo tutti gli attori della catena della salute ed i fornitori tecnologici dovranno continuare a sviluppare e testare in maniera congiunta queste tecnologie, continuando quel processo di cooperazione che ha avuto l’inizio durante la pandemia del Covid-19.”
La velocità di sviluppo del metaverso dipenderà infatti, dall’adozione più ampia delle tecnologie a esso sottostanti in tre aree aziendali chiave: strumenti tecnologici (come la diffusione dei visori per la realtà virtuale), contenuti e modelli d’uso.
Altri fattori di cui tenere conto saranno l’interazione delle aziende B2B e B2C con utenti in ambienti del metaverso, nonché l’integrazione di nuove tecnologie con i sistemi attuali e lo sviluppo di nuove soluzioni per accelerare l’adozione di queste tecnologie. Infine, si dovrà progettare un’esperienza delle interazioni nel metaverso efficace per garantire la comprensione a un’ampia platea; creare poi una strategia digital twin, integrando i casi d’uso del metaverso nelle operazioni fin dall’inizio; sviluppare le competenze necessarie e creare delle equipe di controllo con mandati e processi chiari, per monitorare e supervisionare le varie fasi di sviluppo delle attività nel mondo virtuale.