L’ANALISI

Melcarne (Ibm Italia): “Così la Blockchain rivoluziona la sanità”

L’executive IT architect: “E’ un cambio di paradigma totale, che potrà essere applicato nella gestione del fascicolo sanitario elettronico, dei pagamenti e delle pratiche assicurative. Metodo sicuro per proteggere l’identità e i dati del paziente”

Pubblicato il 06 Dic 2017

A. S.

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In prima fila tra i settori che vivranno una rivoluzione grazie alla blockchain c’è la Sanità, dove la certificazione delle informazioni è fondamentale, ad esempio, per la protezione dei dati dei pazienti. A sottolinearlo è Francesco Melcarne, executive IT Architect di Ibm Italia: “Sono più di 20 anni che con l’avvento del web pretendiamo che ogni volta che c’è una trasmissione di dati o una transazione, sia certificata. Abbiamo continuato a mantenere enti certificatori terzi di cui ci fidiamo, quando non ci fidiamo della controparte. Abbiamo richiesto la firma digitale, e che le banche certificassero l’uso delle carte credito. Questo ci ha limitati, perché ha lasciato intatti margini di contenzioso nel momento in cui dall’altra parte, per dolo o per colpa, sorge un problema”. Ma con la blockchain questa situazione è destinata a cambiare radicalmente, perché “fa sì che ogni qualvolta venga effettuato un trasferimento di beni, servizi o dati, questo trasferimento rimanga immutabile per sempre: se acquisto qualsiasi cosa su internet, la transazione viene ‘scritta’ su blockchain e nessuno può modificarla: o è scritta, o non è avvenuta. Non è possibile tornare indietro e se si prova a farlo, ne rimane traccia. Si pensi all’utilità per difendersi, ad esempio, dalle vendite ‘doppie’ di case e appartamenti”.

Questa tecnologia sarà utile per “Proteggere la catena di fornitura dei farmaci dalle contraffazioni, così come i pagamenti per le prestazioni sanitarie offerte da ospedali e cliniche private – prosegue Melcarne – E ancora, gestire in sicurezza i dati prodotti dagli studi scientifici, ma anche dai circa 30 miliardi di dispositivi sanitari indossabili che si prevede saranno attivi nel 2020 in tutto il mondo, collegati alla rete con applicazioni Iot (Internet of Things). E a questo aumento di informazioni, si accompagna lo spaventoso compito di dare supporto a queste infrastrutture di rete e proteggere i dati prodotti: secondo il Protenus Breach Barometer report, nel 2016 si sono contate 450 infrazioni di dati sanitari con un impatto su 27 milioni di pazienti”.
“Sarà un cambio di paradigma totale – sottolinea Melcarne – che garantisce l’immutabilità di ciò che viene trascritto, garantendo una fonte di verità unica quando ci sono scambi di informazioni. In sanità questo potrà essere applicato nella gestione del fascicolo sanitario elettronico, dei pagamenti per le prestazioni sanitarie o delle pratiche assicurative di rimborso in caso di malattia o infortunio. Nel caso dei trial clinici – aggiunge – i promotori avranno la possibilità, grazie a blockchain, di ottenere lavori scientifici finalmente certificati passaggio per passaggio”.

“L’inserimento di una blockchain – conclude Melcarne – può ridurre i problemi di interoperabilità tra i dati dei dispositivi e, contemporaneamente, creare una piattaforma sicura, privata e resistente per la memorizzazione dei dati. Inoltre, la blockchain permette l’utilizzo di un singolo metodo sicuro per proteggere l’identità e i dati del paziente attraverso controlli e identificazioni”.

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