I PROGETTI

Robotica e telemedicina: la sanità italiana spinge sull’innovazione

Il ministro Schillaci: “Sfide indifferibili”. Il Sottosegretario Butti: “Centrale il ruolo della connettività, stiamo cablando 10mila strutture”. Secondo l’Ordine dei Medici il digitale consentirà di abbattere i tempi di attesa per le cure. Policlinico Gemelli e GE HealthCare firmano un accordo per lo sviluppo di nuove soluzioni. E all’Upmc Salvator Mundi International Hospital nasce il dipartimento di chirurgia robotica

Pubblicato il 19 Apr 2023

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L’innovazione dei servizi per la salute e del mondo della sanità è sempre più sentita come una priorità dai player del settore, che stanno moltiplicando gli investimenti e potenziando le strategie per farsi trovare pronti alle sfide del futuro. Due esempi di questa strategia sono emersi proprio nelle ultime ore grazie all’accordo di collaborazione firmati dal Policlinico Gemelli di Roma con GE HealthCare e alla nascita del dipartimento di chirurgia robotica all’Upmc Salvator Mundi International Hospital, sempre nella Capitale.

Il ministro Schillaci: “Sanità digitale e telemedicina sfide indifferibili”

“Siamo in un momento storico di grandi cambiamenti e questo ci pone davanti a una sfida indifferibile: costruire una sanità sempre più innovativa, efficiente, vicina alle persone e ai malati – spiega Orazio Schillaci, ministro della Salute, intervenendo al digital Health Forum in corso a Roma – Nella strategia per ammodernare e efficientare il Servizio sanitario nazionale, l’asse centrale è costituito dal potenziamento della medicina territoriale, con la valorizzazione del ruolo dei professionisti sanitari, sfruttando pienamente le possibilità offerte proprio dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione”.

“La sanità digitale e la telemedicina – prosegue – costituiscono uno strumento fondamentale per dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di salute dei cittadini, a prescindere da dove risiedano e superando tante diseguaglianze purtroppo ancora esistenti. La sanità digitale può davvero segnare un cambio di passo verso l’innovazione e l’appropriatezza del sistema salute, favorendo un’assistenza personalizzata e una virtuosa integrazione tra ospedale e territorio, ma anche sostenendo azioni di prevenzione e programmazione sanitaria, in linea con i bisogni di salute della popolazione”.

“Per questo – conclude – stiamo portando avanti con celerità le iniziative previste dal Pnrr, in particolare finalizzate alla diffusione dell’utilizzo della telemedicina, al potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico, alla digitalizzazione e all’ammodernamento tecnologico degli ospedali, nonché al rafforzamento delle infrastrutture e degli strumenti di data analysis del Ministero della Salute. Dobbiamo utilizzare in maniera corretta e in un’ottica lungimirante i fondi del Pnrr: queste risorse possono darci un’opportunità per imprimere una svolta epocale alla sanità del terzo millennio. In futuro la telemedicina avrà un ruolo sempre più strategico soprattutto nell’ambito dell’assistenza domiciliare”.

Il sottosegretario Butti: “Centrale il ruolo della connettività”

“La telemedicina non si può fare senza connettività – sottolinea Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione – Il governo ha ricevuto un’eredità pesantissima sul tema della connettività. Sul fascicolo sanitario elettronico stiamo lavorando intensamente perché è un fatto di civiltà. Le Regioni devono adeguare la loro tecnologia agli standard nazionali”.

“Stiamo facendo un lavoro importante sulle due misure di ‘sanità connessa’ e ‘scuola connessa’ riconducibili al Pnrr – conclude  – stiamo cablando 12mila strutture scolastiche e 10mila strutture sanitarie, quindi numeri imponenti. Stiamo agendo anche nelle piccole cose come è il caso emblematico della ambulanza connessa, che si può fare esclusivamente con il 5G. Ma è fondamentale rendere connesse anche le strutture sanitarie al loro interno per agevolare la circolazione e il flusso dei dati sanitari: questa è civiltà sanitaria e sono in corso più di 40 esperimenti in ospedali italiani. Quindi innovazione, tecnologia e arriveremo a parlare anche di blockchain in sanità”.

L’ordine dei medici: digitale contro la burocrazia

“Nel tempo si sono stratificate una serie di norme che hanno creato molti adempimenti spesso di carattere meramente formale, che non hanno implicazioni sostanziali. La burocrazia non è completamente eliminabile dall’attività assistenziale, ma oggi siamo di fronte ad una realtà in cui il 30-40% del lavoro del medico, sul territorio o in ospedale, è assorbito dalle scartoffie”. A parlare è Filippo Anelli, presidente della Federazioni degli Ordini dei medici: “Per liberare i medici da incombenze che sottraggono tempo di cura al paziente – prosegue – bisognerebbe seguire due strade. Una è la semplificazione, con la riduzione di tutti gli orpelli burocratici che appesantiscono il lavoro medico. E, l’altra parte, è prevedere un aiuto, con personale amministrativo dedicato, per svolgere il lavoro burocratico che rimane. Due vie che dovrebbero viaggiare parallele”. La telemedicina “può aiutare – sottolinea – E già aiuta, in molti casi. E’ uno strumento importante ma non la panacea di tutti i mali. E si rischia anche che diventi burocrazia digitale. Oggi il medico, per esempio, dovrebbe poter utilizzare un solo sistema operativo. Questo non accade sempre e in tutte le Regioni. Se i sistemi informatici non funzionano o funzionano male i problemi si moltiplicano invece di ridursi. Per non cadere nella burocrazia digitale bisogna puntare su sistemi efficienti”.

La partnership GE Healthcare-Policlinico Gemelli

 L’accordo di collaborazione strategica tra GE HealthCare, società specializzata nell’innovazione della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali, e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Ircss di Roma, riguarda le aree dioncologia, cardiologia, ostetricia e ginecologia, formazione e digitale. L’obiettivo è di individuare soluzioni sempre più avanzate per migliorare l’outcome clinico, l’esperienza dei pazienti e l’intero percorso di cura. Parliamo in particolare di diagnosi di precisione, assistenza digitale integrata e remota, interoperabilità dei sistemi, uso dell’Intelligenza Artificiale, selezione di terapie mirate e delle terapie guidate dalle immagini.

Migliorare i percorsi di cura

“Crediamo che lo sviluppo di partnership forti sia la chiave per migliorare i percorsi di cura e gli outcome clinici – afferma Antonio Spera, Ad di GE HealthCare Italia – Le nuove tecnologie possono rappresentare un supporto fondamentale nel lavoro quotidiano dei medici, per velocizzare le procedure e ottimizzare i processi, offrire cure migliori e ridurre i costi, migliorando l’efficienza. Il Policlinico Gemelli rappresenta un’eccellenza nelle aree cardiologica, oncologica e ginecologica e riteniamo che sia il partner ideale per lo sviluppo e l’applicazione di nuove soluzioni e nuovi modelli che possano diventare delle best practice per la sanità italiana”.

Focus su tecnologie, ricerca scientifica e assistenza clinica

“Questa collaborazione testimonia la nostra volontà di rendere la ricerca scientifica che svolgiamo sempre più orientata a migliorare i risultati delle terapie che offriamo ai nostri pazienti, la sostenibilità economica di sistema dei processi sanitari e anche l’esperienza dei pazienti nel loro percorso di cure – sottolinea Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Ircss – Tecnologie, ricerca scientifica e assistenza clinica rappresentano, oggi più che mai, un insieme indissolubile. Riteniamo che il confronto e la collaborazione tra due istituzioni leader nei rispettivi settori possano offrire nuovi orizzonti per lo sviluppo di soluzioni innovative”.

Upmc Salvator mundi, nasce il dipartimento di chirurgia robotica

Nasce all’Upmc Salvator mundi international Hospital un nuovo team mutidisciplinare specializzato sulla chirurgia robotrica: avrà l’obiettivo di utilizzare la tecnologi all’avanguardia del sistema Da Vinci per ottenre una maggiore facilità nell’esecuzione di manovre chirurgiche complesse, la riduzione del sanguinamento e della necessità di trasfusioni e la diminuzione del periodo di degenza e del dolore post-operatorio per la chirurgia bariatrica, ginecologica, urologica, oncologica e generale.

“La robotica è un ausilio imprescindibile per operazioni di precisione e meno intrusive – spiega Luigi Macchitella, direttore sanitario della struttura – Poter ridurre sensibilmente il periodo di degenza e il dolore post-operatorio è un risultato notevole. Per questo siamo soddisfatti di inaugurare la nuova unità di chirurgia robotica di UPMC Salvator Mundi, un ospedale d’eccellenza che punta sulle migliori competenze e tecnologie all’avanguardia”.

Dell’equipe fanno parte Antonio Carbone, specialista in Urologia, Mauro Cervigni, specializzato in Urologia e Ginecologia, Giuseppe Maria Ettorre, specialista in Chirurgia Generale e Vascolare, Pierluigi Marini, Presidente Nazionale Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, specialista in Chirurgia Generale, Ralf Senner, Presidente del Centro Europeo di Chirurgia Robotica per l’Obesità in Italia e Fabrizio Signore, specializzato in Ginecologia e Ostetricia.

Le  connessioni Wi-Fi nelle strutture sanitarie

Un ruolo importante può essere svolto nelle strutture sanitarie e negli ospedali anche dalle connessioni Wi-Fi: “Per gli anziani o le persone con disabilità, l’accesso a Internet consente di partecipare più facilmente alla vita moderna e soprattutto aiuta a rimanere connessi al resto del mondo – afferma Alessandro Riganti, country manager per l’Italia di D-Link – L’idea che i residenti di tali strutture non abbiano bisogno dell’accesso a Internet è un chiaro segno che non si tiene conto delle esigenze di tutti. Proprio come chiunque al di fuori, i residenti possono utilizzare Internet per videochiamare le loro famiglie e amici, leggere le notizie o partecipare a eventi sociali e culturali online. La comunicazione con fornitori esterni di servizi infermieristici e terapisti può essere facilitata, ad esempio, anche attraverso la consultazione video. In questo modo, il Wi-Fi può svolgere un ruolo fondamentale nella partecipazione sociale, che a sua volta ha benefici psicologici positivi”. E a questo va aggiunta anche la possibilità per i dipendenti di usufruire di servizi all’avanguardia: “Oggi sono disponibili sul mercato numerose innovazioni tecniche volte a facilitare il lavoro del personale infermieristico o medico specialistico – conclude Riganti – software di telemedicina, cartelle cliniche digitali e sistemi di chiamata e allarme per i letti di cura. Queste innovazioni possono aiutare i dipendenti a sentirsi più supportati e a rendere il posto di lavoro più piacevole. Tuttavia, il prerequisito fondamentale per tutto questo è un’infrastruttura di rete appropriata, adattata alle esigenze individuali della struttura”.

Il progetto Anthem

Nasce a Milano l’Hub delle Tecnologie avanzate per la Medicina. La collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca, ente proponente, il Politecnico di Milano, l’Università di Bergamo e l’Università di Catania e altri 19 enti coinvolti porta il nome di Anthem (AdvaNced Technologies for HumancentrEd Medicine) e permetterà di realizzare dispositivi e strumenti digitali per la raccolta dati a supporto di soluzioni di medicina di prossimità, sviluppare strumenti di monitoraggio e valutazione dei fattori ambientali, di stile di vita e patologici nelle popolazioni fragili e croniche e implementare metodologie di terapia oncologica per quei tumori che non possono essere trattati con approcci convenzionali.

Colmare, con l’ausilio di tecnologie e percorsi multidisciplinari e innovativi, il divario esistente nell’assistenza sanitaria dei pazienti fragili e cronici all’interno di specifici territori caratterizzati da patologie orfane di terapie specifiche. È questo l’obiettivo principale che il progetto si prefigge di raggiungere nei prossimi quattro anni grazie alla partnership con 9 università, enti di ricerca e di assistenza sanitaria pubblici e privati e a un investimento complessivo di oltre 123 milioni di euro, finanziato dal Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’investimento andrà a finanziare attività di ricerca e di trasferimento tecnologico e di conoscenze, in ambito sanitario e assistenziale.

Il progetto Philips-Aws

Philips annuncia la disponibilità di Philips HealthSuite Imaging su Amazon Web Services (Aws).
Philips e Aws, inoltre, estenderanno la loro collaborazione sostenendo l’utilizzo dell’IA nel settore sanitario attraverso l’applicazione dei Foundation Model, utilizzando Amazon Bedrock, per accelerare lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale – basate su cloud – finalizzate a garantire supporto alle decisioni cliniche, contribuire a ottenere diagnosi più accurate e automatizzare le attività amministrative.
La disponibilità di Philips HealthSuite Imaging su Aws va ad aggiungersi all’ampia offerta di Philips nell’enterprise informatics, e assicura a radiologi e medici maggiore velocità di accesso alle immagini, affidabilità e capacità di orchestrazione dei dati nell’intero flusso di lavoro di imaging: dalla diagnosi alla scelta della terapia, dal trattamento al follow-up. I medici potranno accedere alle ultime innovazioni da qualsiasi luogo e le organizzazioni sanitarie potranno ridurre i costi in termini di hardware on-premise o di data center utilizzati per ospitare la loro piattaforma di gestione delle immagini.
Philips può aiutare i medici a gestire i crescenti carichi di lavoro, le carenze di personale, e velocizzare i tempi di diagnosi e trattamento, migliorando gli esiti per i pazienti. Philips HealthSuite Imaging utilizzerà Amazon HealthLake Imaging per aumentare la propria portata, fornire in tempi rapidi la prima immagine, abilitare un facile riutilizzo delle immagini per il Machine Learning e la ricerca, riducendo allo stesso tempo i costi di imaging medico.
Philips utilizzerà anche Amazon Bedrock per sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale generativa finalizzate a migliorare le capacità di elaborazione delle immagini Pacse a semplificare i flussi di lavoro clinici e il riconoscimento vocale. Amazon Bedrock consentirà a Philips di sviluppare rapidamente applicazioni di Machine Learning e di ridurre i costi di sviluppo rispetto alla creazione da zero di Foundation Model (FM) o allo sviluppo di modelli multiple task-specific.

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