IL PIANO DEL GOVERNO

Sanità, Schillaci: “Digitale leva contro le disuguaglianze”

Il ministro rilancia la digital transformation del sistema sanitario italiano: “Utilizzare i fondi del Pnrr in maniera corretta per assicurare il diritto alla salute a tutti gli italiani indipendentemente da dove vivono e da quanto guadagnano”

Pubblicato il 10 Mar 2023

Ministro_Orazio_Schillaci

“Io credo che la sanità del terzo millennio vada cambiata: la vera trasformazione sarà la digitalizzazione della sanità italiana: è uno strumento fondamentale anche per superare le tante diseguaglianze che ci sono nel servizio sanitario pubblico”. Lo dichiara il ministro della Salute Orazio Schillaci spiegando che i piani del governo puntano a offrire “maggiore sanità territoriale ai cittadini”.

Puntare su sanità territoriale

Il ministro ricorda che il tema della sanità territoriale “è emerso chiaramente negli anni della pandemia: stiamo lavorando su questo, ci sono i fondi del Pnrr da utilizzare in maniera corretta.

“Io credo – dice Schillaci – che il sistema sanitario italiano sia validissimo, soprattutto gli operatori sono tra i migliori al mondo e noi cerchiamo di difenderlo in tutti i modi, soprattutto assicurare una sanità a tutti, indipendentemente da dove vivono e da quanto guadagnano”.

La piattaforma nazionale di Telemedicina

Le parole del ministro arrivano all’indomani della firma per il lancio della piattaforma nazionale di Telemedicina, “un altro importante tassello – ha commentato Schillaci – nell’ambito dell’attuazione del Pnrr”. Grazie alla piattaforma i professionisti sanitari potranno disporre di nuovi strumenti per operare in ogni processo individuale e multi-disciplinare. Verrà inoltre, secondo gli obiettivi del governo, “migliorata l’accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni”.

Il progetto si basa sul contratto tra Agenas e il raggruppamento temporaneo d’impresa Engineering-Almaviva per l’affidamento in concessione della “Progettazione, realizzazione e gestione dei Servizi abilitanti della Piattaforma nazionale di Telemedicina Pnrr” – Missione 6 Componente 1 subinvestimento 1.2.3 “Telemedicina” per un valore di 250 milioni.

La Piattaforma Nazionale di Telemedicina permetterà, ha detto ancora il ministro, “di vincere la sfida per il superamento delle diseguaglianze nell’offerta delle prestazioni e dell’assistenza tra le diverse aree territoriali. Saremo quindi in grado, grazie alla telemedicina, di dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio. Questo si tradurrà in un significativo alleggerimento della pressione sugli ospedali e sui Pronto Soccorso spesso oberati da richieste inappropriate che finiscono col ripercuotersi negativamente sulla possibilità di assicurare nei tempi giusti gli interventi e le prestazioni necessarie a chi ne ha reale necessità”.

Come funzionerà il sistema

La Piattaforma Nazionale di Telemedicina punta a mettere in comunicazione l’Amministrazione Centrale con le Amministrazioni locali con l’obiettivo di abilitare la governance e il monitoraggio centralizzato dei processi di Telemedicina attuati a livello regionale, in linea con quanto indicato nel Pnrr.

Grazie a un’impostazione architetturale coerente con i principi di indipendenza, sicurezza, flessibilità, robustezza, scalabilità, riuso, indicati da Agid, la piattaforma predisposta da Engineering, in Rti con Almaviva, sarà interamente su cloud e garantirà un livello di interoperabilità e integrazione tali da permettere un’armonizzazione tra gli ecosistemi digitali specifici di ogni Regione, così da valorizzare gli investimenti già attuati o programmati a livello locale.

Accelerazione sulla “Missione salute” del Pnrr

Intanto il governo accelera sull’iter di attuazione degli interventi della Missione salute del Pnrr: sono state suddivise fra le Regioni le risorse, pari a quasi 18,5 miliardi di euro, destinate agli interventi del Piano nazionale ripresa e resilienza e del Pnc, il Piano per gli investimenti complementari, la cui attuazione è affidata alle amministrazioni regionali. L’iter può avere inizio adesso grazie alla registrazione del decreto ministeriale di ripartizione (varato il 20 gennaio 2022).

Si tratta, come chiarisce il ministero della Salute, “nel complesso di oltre 8 miliardi e 42 milioni di euro, di cui il 41,1% destinato alle Regioni del Mezzogiorno”.

Gli interventi sono suddivisi tra “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”; e “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale“.

Lo scopo del progetto è anche il rafforzamento del Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria alla popolazione che siano in linea con i bisogni, l’evoluzione della struttura demografica della popolazione, i trend e il quadro epidemiologico.

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