VERSO IL VOTO

Elezioni 2022, scoppia il caso firma digitale

La lista “Referendum e democrazia” ha raccolto migliaia di adesioni in mdalità elettronica che però non sono rintenute valide. Il promotore Marco Cappato: “Pronto a ricorrere contro l’eventuale mancata accettazione delle sottoscrizioni che consegneremo alle Corti d’Appello”

Pubblicato il 22 Ago 2022

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La Lista Referendum e democrazia in soli tre giorni ha raccolto le firme per tutti i collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato, compresa la circoscrizione Europa. Migliaia di queste sono digitali che però no sono ritenute valide. In assenza di una piattaforma pubblica gratuita chi ha firmato ha dovuto pagare il costo vivo di 1,50 euro a sottoscrizione. In totale le firme raccolte sono state 27.512. La raccolta firme è stata completata, per quanto riguarda la Camera, per Europa e Lombardia 1 mentre per il Senato per Europa e Emilia Romagna 1,2; Lazio 1,2; Lombardia 1,2,3; Piemonte 1,2; Toscana, Veneto 1,2.

“Grazie al tempo e la collaborazione di decine di persone in tre giorni abbiamo raccolto decine di migliaia di firme digitali. Adesso, grazie al coordinamento dell’avvocato Rocco Berardo siamo pronti a ricorrere contro il carattere discriminatorio delle esenzioni per la raccolta firme e contro l’eventuale mancata accettazione delle sottoscrizioni digitali che consegneremo oggi nelle Corti d’Appello”, ha spiegatoMarco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni e promotore della lista Referendum e democrazia.

“Il sistema delle esenzioni attribuisce un privilegio a chi già dispone di risorse pubbliche, di strutture e personale mentre impedisce a chi deve raccogliere le firme di entrare in coalizione con la Casta dei partiti esentati – prosegue Cappato – Come confermato in queste ore questi possono continuare a modificare a piacimento le liste fino all’ultimo minuto per rimediare a ‘errori’ o espellere questo o quella. Per settimane ci siamo appellati al Governo perché sanasse questo grave vulnus relativo alla firma digitale, se le sottoscrizioni (che sono valide per qualsiasi altro rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione) non dovessero essere ammesse si proseguirebbe nella violazione degli obblighi internazionali dell’Italia già stigmatizzati dall’Onu. Se la Lista Referendum e democrazia fosse esclusa dalle elezioni presenteremo ricorsi interni fino alla Corte costituzionale e, se necessario, alle giurisdizioni internazionali”.

 

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