TRASPARENZA

Foia, il governo stringe i tempi: forse già domani l’ok al decreto

L’annuncio del premier Matteo Renzi: “In alternativa il via libera sarà dato la prossima settimana”. La ministra Madia al lavoro per recepire i rilievi della Camera: via il silenzio-diniego e sì a soluzioni extragiudiziali in caso di contenziosi con la PA

Pubblicato il 28 Apr 2016

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Il governo stringe sulla trasparenza. Il decreto attuativo del Foia – “Freedom of Information Act – “speriamo di farlo già domani al Consiglio dei ministri oppure la prossima settimana”, ha annunciato il premier Matteo Renzi nel corso della diretta Facebook “Matteo risponde”.

Intanto domani la ministra Marianna Madia incontra le associazioni Foia4Itali, Riparte il Futuro e Stati Generali dell’Innovazione che le consegneranno le firme della petizione su Change.org per chiedere modifiche sostanziali al testo. Modifiche chieste anche dalla Camera che nel suo parere (non vincolante) ha evidenziato la necessità di cancellare il silenzio diniego e di ricercare di strumenti extra-giudiziali in caso di contenzioso con la PA.

In questo senso la ministra Madia è pronta a dare battaglia in Consiglio dei ministri perché, nel Foia, vengano accolte tutte le richieste contenute nel parere dato ieri dalla Camera.

“Le Commissioni di Camera e Senato hanno dato parere favorevole, pur con alcune considerazioni, al Foia (freedom of information act), e come governo siamo pronti a fare nostre le considerazioni del Parlamento – commenta Madia – Il Foia sarà una svolta epocale, se se ne capiscono le potenzialità, nel rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. L’idea è che la trasparenza sia una politica trasversale che avvicina e consente di operare in modo virtuoso, con modalità certe e trasparenti, e non discrezionali, complicate ed opache”.

“Il punto di partenza – osserva il ministro – è stata l’analisi per cui nel rapporto con la P.a. il male maggiore è l’eccessiva complicazione: troppe leggi, spesso scritte male, troppi livelli di governo, una serie di rinvii a circolari. Questo è uno dei fattori che ha abbassato la competitività. L’eccessiva complicazione ha generato rapporti discrezionali fra imprese e amministrazioni, che hanno finito per favorire rapporti di forza e non i più meritevoli”.

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