IL PROGETTO

Gli immobili pubblici diventano smart, ecco il piano del Demanio

L’Agenzia punta ad utilizzare le nuove tecnologie, comprese quelle satellitari, per valorizzare il patrimonio. Il direttore Antonio Agostini: “Linfa dai fondi europei e nazionali”

Pubblicato il 14 Lug 2020

Patrizia Licata

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Usare le tecnologie satellitari e digitali per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico: l’Agenzia del Demanio lancia la proposta di un nuovo Demanio digitale da inserire tra le sfide che il governo italiano si è posto nel Piano di azione 2025. Il piano prevede azioni chiave per trasformare il paese che vanno dall’identità digitale, all’open innovation nella Pubblica amministrazione, al procurement per l’innovazione, all’intelligenza artificiale al servizio dello Stato fino alla gestione di beni demaniali.

Nell’ambito della strategia complessiva di digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile europea, che contribuirà a mobilitare almeno 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, ha spiegato Antonio Agostini, direttore dell’Agenzia del Demanio, l’agenzia ha avviato “un confronto pragmatico ed evoluto tra le principali istituzioni e la comunità scientifica ed industriale per implementare servizi e modelli gestionali innovativi per la valorizzazione del patrimonio pubblico”. L’agenzia, ha detto Agostini, “può rappresentare il collettore di idee, contributi e progetti di sviluppo per intercettare le risorse disponibili connesse ai nuovi obiettivi e al nuovo ciclo di programmazione nazionale ed europea, anche alla luce delle possibilità offerte dal programma Smarter Italy e dalla Space Economy”.

Una nuova strategia per il Demanio

L’Agenzia del Demanio sta virando la sua strategia verso la realizzazione di un programma di investimenti tecnologici e di digitalizzazione sugli immobili pubblici con l’obiettivo di incrementarne la conoscenza e l’efficienza della gestione e manutenzione.

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Integrare tecnologie innovative al proprio modello di funzionamento ed operatività consentirà all’Agenzia di massimizzare la conoscenza degli asset proponendo soluzioni più efficaci, veloci e sostenibili alle esigenze che riguardano i beni in uso agli uffici pubblici, alle Forze di Polizia, al demanio storico-culturale, e rispondendo anche al rilevante fabbisogno di interventi di messa a norma, adeguamento sismico, efficientamento energetico e ambientale attraverso la sistematizzazione di un piano di Smart e Green Buildings che promuova la riqualificazione sostenibile degli immobili.

Un PON “Bellezza” per riattivare il turismo

La gestione puntuale del patrimonio, segmentato per localizzazione, tipologia di asset e caratteristiche dei beni, è anche la chiave attraverso cui avviare operazioni di rigenerazione urbana che possono dispiegare effetti virtuosi di sviluppo sul tessuto economico e sociale.

Tra i filoni che, secondo l’agenzia, presentano maggiore potenziale c’è il turismo: l’attivazione di un ‘PON Bellezza, un Programma Operativo Nazionale per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, archeologici e ambientali dell’Italia, può generare nuovi flussi di turismo diffuso su tutto il territorio.

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