IL REPORT

Identità digitale, oltre 6,5 miliardi di documenti entro il 2026

Lo rileva un studio Juniper, secondo cui le card possono sviluppare un fiorente mercato di servizi ma devono essere supportate da solidi processi. Cruciali le partnership pubblico-privato

Pubblicato il 20 Apr 2022

Giampiero Rossi

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I documenti d’identità digitale rappresentano la digitalizzazione di un documento d’identità fisica e stanno diventando sempre più vitali; a tal proposito, un nuovo studio di Juniper Research ha rilevato che, globalmente, il numero di utenti che useranno documenti d’identità digitale supererà i 6,5 miliardi entro il 2026, dai 4,2 miliardi del 2022, e che le digital identity cards, in cui i dettagli digitali vengono caricati all’interno della carta d’identità, saranno utilizzate, invece, da oltre 4 miliardi di persone in tutto il mondo nel 2026, dai 2,5 miliardi del 2022.

Questa espansione, di oltre il 50%, è stata sicuramente accelerata dalla pandemia da Coronavirus Covid-19 e riflette sempre di più la crescente importanza della digital identity.

La ricerca, dal titolo Digital Identity: Key Opportunities, Regulatory Landscape & Market Forecasts 2022-2026, ha rilevato che la facilità e l’uguaglianza di accesso sono fattori critici per l’uso dell’identità digitale nei servizi governativi.

Questa digitalizzazione in corso è un prerequisito per molte iniziative digitali all’interno dell’eGovernment e consentirà una significativa abilitazione digitale nei prossimi cinque anni.

La coautrice della ricerca Damla Sat ha anche spiegato che le carte d’identità hanno avuto dei problemi in alcuni paesi a causa della privacy, ma restano comunque un meccanismo consolidato per la digitalizzazione della identità personale.

Se l’accesso di terze parti è indirizzato correttamente, le carte d’identità possono essere al centro del mercato dell’identità digitale, ma devono essere supportate da solidi processi.

La ricerca, infatti, ha rilevato che, poiché le frodi nell’e-commerce sono molto diffuse, i servizi governativi non possono ignorare l’importanza dei procedimenti di verifica in quanto i documenti emessi dal governo sono fondamentali per i processi di identità.

Qualsiasi compromissione di questi documenti è molto pericolosa e certamente l’identità digitale verificata, in cui le identità sono confermate come autentiche utilizzando credenziali verificabili, rimane vitale per migliorare la mitigazione delle frodi.

Pertanto, i governi che emettono documenti d’identità digitale devono sempre collaborare con le aziende che forniscono i servizi di verifica, i quali riescono a offrire diversi scenari per tutti i casi d’uso, altrimenti gli stessi governi non riusciranno a prevenire le varie possibilità di frodi.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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