IN GAZZETTA UFFICIALE

Il Dl Semplificazioni è legge, più PA digitale e meno ostacoli all’ultrabroadband

Sul sito del Ministro dell’Innovazione le schede informative sulle misure per dare sprint alla ripresa. Spid, Cie e App IO strumenti per accedere velocemente ai servizi pubblici. Tagli alla burocrazia nelle procedure di scavo e installazione di reti in fibra

Pubblicato il 16 Set 2020

digitale-reti

La digitalizzazione al servizio di cittadini e imprese, per semplificare i loro rapporti con la Pubblica amministrazione e contribuire al rilancio economico del Paese dopo la crisi generata dalla pandemia. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di conversione, si conclude l’iter del decreto “Semplificazione e innovazione digitale” che rappresenta la base normativa per velocizzare il processo di trasformazione digitale.

“Abbiamo ora un insieme di norme che ci permette di accelerare lo sviluppo migliorando la qualità della vita dei cittadini e agevolando il lavoro delle imprese – spiega la ministra dell’Innovazione tecnologica e della Digitalizzazione Paola Pisano – Con questo provvedimento dimostriamo all’Europa che ci stiamo già muovendo nella direzione indicata dal Recovery Fund. Ringrazio il Parlamento per l’esame approfondito che ha svolto in un clima costruttivo”.

Entro il 28 febbraio 2021 le amministrazioni sono tenute ad avviare i loro processi di trasformazione digitale. I servizi pubblici dovranno diventare quindi fruibili attraverso lo smartphone, lo strumento più usato dagli italiani per comunicare a distanza. Fissando questa scadenza è stata prevista flessibilità per i piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, per tenere conto delle difficoltà legate all’emergenza Covid-19.

La transizione digitale passa attraverso la cultura dell’innovazione ossia la predisposizione della pubblica amministrazione ad utilizzare nuovi approcci e nuove tecnologie offerete dal mercato per rispondere alle sfide della nostra società in campi diversi come la mobilità, la medicina e altro. Per questo la norma del decreto su “diritto a innovare” prevede procedure semplificate di cui beneficeranno imprese, start up e centri di ricerca per sperimentare progetti innovativi per lo sviluppo.

Spid e Cie, l’identità digitale

Dal 28 febbraio 2021 l’identità digitale Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e Cie (Carta d’identità elettronica italiana) diventeranno le credenziali uniche per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Le vecchie credenziali potranno essere utilizzate fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021. Spid e Cie avranno lo stesso valore di un qualsiasi documento d’identità nello svolgimento delle pratiche amministrative online.

App IO, punto di accesso per i servizi digitali attraverso smartphone

L’app IO sarà il canale per accedere dallo smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale. Consentirà di effettuare autocertificazioni, o presentare istanze e dichiarazioni utilizzando il proprio telefono cellulare. Si potranno effettuare i pagamenti alla Pubblica amministrazione attraverso la piattaforma PagoPA.

Piattaforma per la notifica digitale degli atti della Pubblica amministrazione

Per cittadini e imprese forniti di domicilio digitale la raccomandata cartacea sarà sostituita da una comunicazione digitale, un sistema più semplice e sicuro per la notifica degli atti amministrativi. Una buca delle lettere digitale, accessibile anche dal proprio cellulare.

La Trasformazione Digitale della PA

Con l’introduzione del codice di condotta tecnologica le pubbliche amministrazioni realizzeranno i propri sistemi e servizi informatici e digitali basandosi su regole omogenee e valide su tutto il territorio nazionale. Il codice di condotta prevede anche la possibilità per la Pubblica amministrazione di avvalersi di esperti in processi complessi di trasformazione digitale. Fino ad oggi, infatti, le diverse pubbliche amministrazioni sul territorio hanno agito in maniera autonoma, disomogenea e non coordinata nei processi di digitalizzazione.Il codice garantirà una maggiore coordinamento per realizzare una trasformazione digitale diffusa.

Un Piattaforma nazionale per i dati pubblici

La Piattaforma digitale nazionale dati (Pdnd) renderà immediatamente interrogabili e disponibili i dati delle amministrazioni. Ai cittadini e alle imprese non dovranno essere chieste informazioni che la PA già possiede. La piattaforma consentirà inoltre di valorizzare e rendere immediatamente disponibili alle amministrazioni flussi di macro dati aggregati e anonimizzati

Verso un cloud nazionale

Viene introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di migrare i propri Centri elaborazione dati (Ced), che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia. “Il cloud nazionale tutela l’indipendenza tecnologica del Paese, mette in sicurezza le infrastrutture digitali della Pubblica amministrazione, garantisce la qualità e la sicurezza dei dati e dei servizi digitali”, sottolinea Pisano.

Diritto a innovare

La norma agevola imprese, start up, università, enti di ricerca che intendono sperimentare iniziative di innovazione e digitalizzazione, permettendo loro di agire in deroga alle norme vigenti●Se l’iniziativa dimostrerà di avere un impatto sociale positivo, si attiverà una procedura per promuovere le modifiche normative necessarie a rimuovere ostacoli all’attività oggetto di sperimentazione.

Più banda ultralarga e mobilità innovativa

Si semplificano le procedure per gli scavi e l’installazione di reti in fibra e degli impianti di comunicazione. Si estende l’utilizzo della micro-trincea, tecnica di scavo a basso impatto ambientale, che non richiede ripristini del manto stradale, limita tempi e spazi degli interventi e riduce le emissioni di Co2. Stop a pareri preliminari nelle conferenze dei servizi cui seguono lente autorizzazioni ”postume Si applica la regola del silenzio assenso per chiudere in modo certo il procedimento. Semplificazione delle norme, sul piano autorizzativo, per realizzare punti e stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati