GOVERNO

Beni culturali, digitalizzazione in vista. Vacca: “Serve un ruolo ad hoc nel governo”

L’annuncio del sottosegretario: “Si devono valorizzare e mettere a sistema alcune esperienze virtuose che sono ancora casi singoli. Grandi potenzialità dalla tecnologia 3D che ora vanno rese organiche”

Pubblicato il 09 Lug 2018

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Una delega ad hoc da affidare a un sottosegretario del ministero per i beni e le attività culturali e del turismo sulla digitalizzazione del patrimonio culturale nazionale. L’ha annunciata Giancluca Vacca, sottosegretario al Mibact, intervenendo questa mattina alla presentazione di “O. Musica, danza, arte alle Terme di Diocleziano”. “L’obiettivo del ministero – afferma Vacca – è implementare la digitalizzazione del patrimonio culturale e abbiamo creato una delega specifica. Penso sia un paradigma importantissimo da seguire”.

L’iniziativa, spiega poi a margine Vacca, “partirà come delega tra i sottosegretari. Stiamo definendo, ma potrei averla io. L’ho proposto io e si dovrebbe concretizzare. L’obiettivo è quello di valorizzare e mettere a sistema alcune esperienze virtuose che in Italia sono già partite, ma che sono ancora casi singoli. Abbiamo potenzialità straordinarie: pensiamo a che cosa si potrebbe fare per esempio con la tecnologia 3D, alle applicazioni che si potrebbero sviluppare una volta che avremo digitalizzato tutto il nostro patrimonio – prosegue Vacca – Sono potenzialità straordinarie, che in alcuni ambiti sono già state sfruttate, in altri sperimentate, ma vanno messe a sistema e rese organiche”.

L’idea, aggiunge il sottosegretario, “era un elemento del programma dei Cinque stelle, ma non era nel contratto di governo, che parlava in generale della tutela e della valorizzazione del patrimonio. E proprio pensando alla valorizzazione, gli strumenti che mette oggi a disposizione la tecnologia digitale sprigionano potenzialità sterminate. Quindi, l’obiettivo è partire da una digitalizzazione del patrimonio, senza tralasciare ovviamente la digitalizzazione degli archivi e tutto ciò che è stato già avviato e a cui bisognerà dare nuovo impulso”.

Per il progetto non c’è però ancora una roadmap definita: “Ora bisognerà lavorare – conclude Vacca – Stiamo vedendo un monitoraggio di quello che è già stato fatto in Italia, per poi mettere insieme una struttura che si occupi solo di questo e abbia come obiettivo specifico la digitalizzazione del patrimonio, trovare delle risorse ad hoc che oggi vanno implementate e iniziare a lavorare su dei progetti concreti per mettere tutto a sistema. È un lavoro di medio-lungo periodo, perché non si digitalizza in un anno, ma è importante creare una struttura che si occupa di questo e che diventi un obiettivo strategico del ministero”.

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