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Lucarelli: “Debiti PA, servono siti web di conciliazione”

Il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici: “Uno strumento per aumentare fiducia e trasparenza”

Pubblicato il 06 Giu 2013

F.Me.

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Istituire appositi siti web di “conciliazione” dove le imprese possano verificare la correttezza dei crediti cerificati della PA. E’ la proposta lanciata da Ennio Lucarelli, Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, relativa alla gestione dei dei debiti della PA.

Secondo Lucarelli anche il credit crunch potrà trarre beneficio dalla maggiore trasparenza delle situazioni creditizie che emergeranno in favore delle imprese, particolarmente per quelle dei servizi. “Tutto questo costituirà una iniezione di fiducia molto positiva per la comunità economica e per il Paese – spiega – Gli imprenditori dei servizi, in un periodo di grande trasformazione dell’intera economia, utilizzeranno ogni euro incassato per dare nuova vitalità alle proprie imprese ed offrire quei servizi di e-business su cui l’Europa ed i concorrenti internazionali puntano per essere competitivi sui mercati globali. Il debito commerciale della PA riguarda in modo considerevole le imprese di servizi, in particolare quelle maggiormente innovative”.

I dati Banca d’Italia parlano chiaro: nel 2011 i debiti vantati dai Servizi (al netto di quelli finanziari) si attestano al 54,4% del totale debito commerciale complessivo della PA, che oscilla, secondo gli ultimi dati tra i 90 e i 120 miliardi di euro, considerando le solo imprese con almeno 20 addetti.

“Il rilancio dell’impresa dei servizi non può che passare dal contributo che questo importante comparto offre per il recupero di competitività dell’Italia nel contesto mondiale” – afferma Lucarelli – Recupero che richiede, per i settori ad elevata intensità di lavoro, tempestività e rispetto dei termini di pagamento, flessibilità del lavoro e valorizzazione delle professionalità disponibili nel Paese”.

Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici plaude al Decreto del Governo Letta che sblocca 40 miliardi di euro per i pagamenti della PA alle imprese, ma chiede più semplificazioni, tempestività e trasparenza, invitando gli enti debitori a collaborare con le imprese per verificare gli elenchi dei crediti in sofferenza.

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