LA RELAZIONE

PA digitale, Corte dei conti: “Non basta turn over, serve formazione”

Reskilling e riqualificazione del personale pubblico in vista delle sfide poste dal Pnrr al centro dell’udienza sul Rendiconto generale dello Stato 2021. Il Procuratore generale Angelo Canale: “Necessario un massiccio intervento di aggiornamento mirato a sviluppare le aree di competenza prima trascurate”

Pubblicato il 24 Giu 2022

abstract three dimensional representation of cyberspace and the internet

I dipendenti pubblici dovranno possedere “sempre più conoscenze e capacità pluridisciplinari, oltreché esprimere necessaria dimestichezza nell’uso degli strumenti digitali e coerente flessibilità operativa”. E’ il messaggio lanciato dalla Corte dei Conti nell’udienza sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2021. “La PA ha bisogno di riforme, ma soprattutto ha la fortissima necessità di una nuova formazione” ha detto il Procuratore generale Angelo Canale durante la cerimonia. “Serve un massiccio intervento di riqualificazione del personale mediante specifica formazione che punti a sviluppare quelle aree di competenza prima trascurate, anche attraverso attività’ di reskilling, nel solco della digitalizzazione dei processi e dei servizi pubblici”, ha sottolineato il Presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo, Carlo Chiappinelli.

Il ricambio generazionale non basta

In un contesto reso “ancora più complesso ed articolato dalla rapida trasformazione della società per effetto della crescente digitalizzazione della comunicazione e dei servizi“, i dipendenti pubblici dovranno possedere “sempre più conoscenze e capacità pluridisciplinari, oltreché esprimere necessaria dimestichezza nell’uso degli strumenti digitali e coerente flessibilità operativa – ha detto Chiappinelli parlando delle sfide del Pnrr -. Non va dimenticato, peraltro, che la soluzione delle citate problematiche non può essere affidata al solo ricambio generazionale”, ma serve una formazione mirata.

Servono strutture ad hoc per la digital transformation

Guardando invece alle opere previste dal Piano, Chiappinelli ha definito “fondamentale disporre di un quadro regolatorio semplice e dinamico, sia per ciò che riguarda le procedure di affidamento, sia per quanto attiene alle fasi di pianificazione, programmazione e progettazione. Una risposta efficace sul piano organizzativo e del razionale utilizzo delle risorse umane per garantire un supporto concreto al rilancio degli investimenti pubblici e privati e, in generale, servizi rapidi ed efficienti a vantaggio di tutti i settori dell’economia del Paese rende necessarie centrali di progettazione dedicate al rilancio ed alla esecuzione di opere, anche a livello territoriale, supportate da apposite strutture tecniche in grado di favorire i processi di digitalizzazione dei diversi ambiti e settori della vita sociale: scuola, università, sanità, assistenza sociale, protezione dell’ambiente e del territorio”.

Pnrr leva di cambiamento

“La Pubblica Amministrazione ha bisogno di riforme, ma soprattutto ha la fortissima necessità di un ringiovanimento” secondo Canale. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha detto il giudice – potrà, anzi dovrà, essere il volano per la realizzazione di questo importante obiettivo, che è condizione necessaria per quel positivo cambiamento, per la ripresa e la crescita che tutti auspichiamo e per i quali ognuno, secondo il proprio ruolo e le proprie capacità ma con eguale determinazione e fiducia, ha il dovere di impegnarsi, per il futuro delle prossime generazioni”.

Il procuratore generale lancia un monito contro “la scarsa capacità di spesa di alcune amministrazioni” in vista dello sforzo aggiuntivo che sarà richiesto in sede di attuazione degli obiettivi del Pnrr.

“In alcune amministrazioni – ha detto – si è riscontrata in generale una bassa capacità di impegno di spesa“, un fenomeno che “riguarda articolazioni centrali dello Stato, dotate di adeguate strutture amministrative e delle necessarie professionalità”. “Se ciò avviene nei casi, per così dire, ‘ordinari’ e presso amministrazioni ben strutturate – ha aggiunto – non si può sottacere la preoccupazione in vista dello sforzo aggiuntivo che sarà richiesto in sede di attuazione degli obiettivi del Pnrr”.

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