AGENDA DIGITALE

PA digitale, la Ue: “Stop alle barriere elettroniche”

La Commissione adotta la proposta Isa2 per aiutare gli stati a sviluppare servizi pubblici interoperabili a livello nazionale ed europeo. Il commissario Šefčovič: “Un’amministrazione più efficiente libererà il potenziale dell’Agenda digitale”

Pubblicato il 26 Giu 2014

Federica Meta

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La Ue spinge sui servizi pubblici interoperabili. La Commissione ha adottato oggi una proposta relativa a un nuovo programma che aiuterà gli Stati membri a modernizzare le amministrazioni pubbliche e a fornire servizi digitali interoperabili a livello nazionale ed europeo. Isa2 – questo il nome del programma – prendendo le mosse dai successi del precedente programma, Isa (soluzioni di interoperabilità per le pubbliche amministrazioni europee), agevolerà l’interazione elettronica transfrontaliera o intersettoriale tra le pubbliche amministrazioni europee.

Si tratta di un aspetto essenziale nell’Europa odierna, dove sempre più spesso i cittadini lavorano e si stabiliscono in altri paesi dell’Unione e le imprese commerciano e fanno affari in tutto il territorio dell’Unione. E nel farlo si trovano sempre più spesso a dover interagire per via elettronica con le amministrazioni degli Stati membri.

Purtroppo problemi quali la complessità organizzativa, procedure obsolete e farraginose e l’assenza di cooperazione molto spesso creano barriere elettroniche che impediscono a cittadini e imprese di utilizzare i servizi pubblici in modo efficiente e intralciano il buon funzionamento del mercato interno.

Il vicepresidente Maroš Šefčovič ha dichiarato: “Gli Stati membri, pressati dalla recente crisi economica, stanno già riducendo i costi e gli oneri amministrativi, introducendo servizi digitali e migliorando i processi operativi – spiega Maroš Šefčovič commissario Ue per le relazioni interistituzionali e l’amministrazione – Tuttavia, dato che questi cambiamenti avvengono a livello di singoli servizi e senza interoperabilità tra settori e a livello europeo, molto spesso creano barriere elettroniche, generando frustrazione nelle imprese e nei cittadini, che perdono tempo e denaro”.

“Anni di lavoro sull’interoperabilità, l’eGovernment e i dati aperti hanno consentito di sviluppare piattaforme interoperabili che hanno le potenzialità per permettere l’erogazione di servizi pubblici con una velocità, un’efficienza e una qualità senza precedenti – proesgue – Il programma Isa2, al centro dell’Agenda digitale europea, è la chiave che consentirà di liberare questo potenziale”.

L’ EC eGovernment Report 2014 indica che i governi degli Stati membri devono percorrere ancora molta strada prima di poter offrire a imprese e cittadini un accesso agevole ai servizi pubblici online, anche all’interno dello stesso Stato membro. Inoltre, la disponibilità dei servizi pubblici transfrontalieri per i cittadini di un altro Stato dell’Ue si situa appena al 42%, ossia 30 punti percentuali al di sotto della disponibilità dei servizi pubblici per i cittadini residenti nel paese.

I programmi di interoperabilità hanno fatto molta strada da quando sono stati introdotti nel 1995. Isa2 si fonda sull’esperienza collettiva e sui risultati di due decenni di programmi della Commissione volti a sostenere innanzi tutto la creazione di collegamenti elettronici tra pubbliche amministrazioni, quindi la disponibilità di informazioni su internet e la collaborazione elettronica tra servizi pubblici e infine la messa in opera di servizi transnazionali in tutta Europa.

Il programma, che coprirà il periodo 2016-2020 con una dotazione finanziaria di 131 milioni di euro, sostituisce l’attuale programma Isa, che giungerà a termine nel dicembre 2015, grazie al quale sono state realizzate diverse iniziative importanti, tra le quali figurano e-Prior (un sistema informatico per la fatturazione elettronica e lo scambio di documenti relativi ad appalti pubblici), il sistema di informazione del mercato interno o IMI (che consente lo scambio di informazioni tra autorità nazionali), MT@EC (un servizio di traduzione automatica in tutte le lingue ufficiali per le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri) e un sistema che permette la raccolta online delle dichiarazioni di sostegno alle iniziative dei cittadini europei.

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