L'INTERVISTA

OpenText, Matera: “Pnrr chance imperdibile per la PA digitale, ma serve cambiare il procurement”

Il vice president sales Italy, Malta, Greece & Cyprus: “Procedimenti troppo complessi, tempi delle gare spesso lunghi e parametri troppo stringenti frenano la trasformazione. Aprire il mercato”

Pubblicato il 17 Mar 2022

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Il Pnrr rappresenta un chance imperdibile per il processo di digitalizzazione della PA, a patto che si innovino le procedure di procurement. Ne è convinto Antonio Matera, regional vice president sales Italy, Malta, Greece & Cyprus di OpenText, multinazionale canadese leader mondiale nel software per la gestione documentale.

Matera, il Pnrr destina oltre 6 miliardi per la digital transformation nel comparto pubblico. Potrebbe essere la volta buona per innescare il cambiamento?

Certamente le risorse sono imponenti e possono rappresentare un driver importante, per due motivi. Il primo è legato agli impatti della pandemia sul modo di funzionare della PA che ha dovuto, per forza di cose, accelerare sulla messa a disposizione dei servizi digitali all’indomani della chiusura degli sportelli fisici. Il secondo al modo di fruire dei servizi da parte degli utenti che si sono dovuti confrontare con questa nuova modalità. L’emergenza sanitaria è stata uno spartiacque e, ora, i fondi del Pnrr uno straordinario strumento per mettere a frutto quell’esperienza.

L’Italia è pronta a raccogliere la sfida, tenuto conto che il Paese soffre di un gap di competenze digitali che rischiano di essere un freno?

In realtà la PA italiana è ricca di competenze, anche sul versante digitale. Il vero nodo non sono le competenze quanto la farraginosità dei processi interni, soprattutto per quel che riguarda il procurement. La capacità di acquisto è punto chiave del processo di trasformazione tanto quanto quello delle competenze. Attualmente adottare le soluzioni migliori nell’ambito del procurement italiano è un problema.

Perché?

I procedimenti sono complessi, i tempi delle gare spesso lunghi e i parametri troppo stringenti. Il rischio concreto è che le amministrazioni si trovino ad acquistare prodotti e servizi obsoleti dato che la tecnologia viaggia più velocemente dei bandi. La soluzione sarebbe quella di “aprire” il mercato nel rispetto di quanto previsto dal Codice degli appalti.

Che ruolo può giocare OpenText nel processo di innovazione della PA?

Oggi la gestione del dato è parte integrante di ogni progetto di digital transformation e, in questo senso, la digitalizzazione documentale e i processi di dematerializzazione sono elementi fondanti per abilitare un ecosistema agile e funzionale. La nostra piattaforma di Enteprise Information Management è in grado di acquisire, gestire e distribuire i contenuti per poi metterli a disposizione di strumenti o procedure. L’amministrazione ha bisogno di gestire e orchestrare tutte le informazioni in maniera trasparente e connessa con i più comuni sistemi Crm, Erp o con e-mail e altri sistemi di collaborazione, in modo da avere contenuti aggregati e funzionali all’ottimizzazione dei processi stessi. OpenText fornisce soluzioni di gestione dei dati personalizzate o applicazioni SaaS a partire dai casi d’uso più comuni, come la conformità delle fatture elettroniche, la tracciabilità della logistica o ancora la creazione della cartella elettronica del dipendente. Le caratteristiche della nostra piattaforma la rendono utile ad abilitare la pubblica amministrazione “data driven” ovvero una pubblica amministrazione che faccia dei dati il pilastro delle proprie strategie.

Quali sono i vantaggi della soluzione?

Il primo vantaggio è la possibilità – e la facilità – di gestire tutte quelle informazioni che non possono essere predefinite ovvero le tipologie differenti di contenuti o dati non strutturati come documenti, e-mail, immagini, video, audio o analytics con l’obiettivo di estrarne il valore contestualizzato. Inoltre il sistema – qui il secondo vantaggio – consente di “vedere” questi dati dentro le applicazioni transazionali: il dato non strutturato ha un valore maggiore se fluisce all’interno delle applicazioni che gestiscono questi processi. L’unificazione tra sistemi di gestione per i dati destrutturati e sistemi di gestione di dati strutturati o transazionali determina vantaggi informativi in termini di risparmio di tempo e costi ma soprattutto maggiore efficienza: avere il controllo delle informazioni vuol dire accelerare la digitalizzazione ed essere resilienti al cambiamento. Qui sta il valore aggiunto di un valido processo di dematerializzazione e gestione documentale che non sia mera trasformazione in Pdf del cartaceo.

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