POLITICA E TV

Par condicio, Agcom nel mirino dei partiti

Raffica di polemiche alla vigilia del voto. Contestazioni e proteste nei confronti dell’Authority arrivano oggi da Pd, Idv e Radicali

Pubblicato il 18 Feb 2013

P.A.

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Fuoco incrociato sull’Agcom a pochi giorni dalle elezioni. Fattor comune delle varie contestazioni presunte violazioni della par condicio. Le proteste di oggi sono state formulate da Roberto Zaccaria coordinatore dell’Osservatorio del Pd sul pluralismo dell’informazione dei Tg, di Antonio Di Pietro, segretario dell’Idv e candidato di Rivoluzione Civile, e dell’esponente Radicale Emma Bonino, candidata alla regione Lazio nelle file della lista Amnisitia, giustizia e libertà.

Zaccaria (Pd): “Ambrosoli danneggiato in Lombardia”
“La decisione sul ricorso della Lega accresce lo squilibrio con Ambrosoli. Prosegue l’andamento oscillante dell’Agcom nella gestione della par condicio”. Così Roberto Zaccaria, coordinatore dell’Osservatorio del Pd sul pluralismo dell’informazione dei Tg. “Dopo numerosi cartellini gialli e un paio di sanzioni (irrisorie) e dopo aver richiamato ancora una volta il 13 febbraio tutte le emittenti ad effettuare l’equilibrio nella distribuzione dei tempi, l’Autorità è tornata sui suoi passi e il 15 febbraio su istanza della Lega e Udc ha corretto la rotta chiedendo nuovamente tutte le emittenti a dare più spazio agli istanti dell’ultima ora. Appare infatti singolare questo comportamento del Garante che prima detta le regole, poi, d’ufficio e sulla base dei suoi dati le applica, richiamando i Tg a riequilibrare e poi, su istanza di alcuni, corregge il tiro, evidentemente dopo una più attenta lettura degli stessi dati. Una cosa simile è accaduta anche con i sondaggi: prima un si, poi un no e poi una critica all’impianto complessivo della legge. Adesso il riequilibrio a favore della Lega e di Maroni finirà inevitabilmente per danneggiare Ambrosoli, concorrente il Lombardia. Dobbiamo aspettarci una nuova correzione di rotta nelle prossime ore?”.

Di Pietro (Idv): “In tv solo Bersani, Berlusconi e Monti”
“Quanto sta accadendo in questa campagna elettorale è di una gravità inaudita e senza precedenti. Stiamo assistendo ad una continua lesione dei diritti sanciti dalla Costituzione. Sia il servizio pubblico radiotelevisivo sia le emittenti private hanno deciso, ignorando la legge, che i soli candidati premier ad avere uno spazio riservato debbano essere Bersani, Monti e Berlusconi, ossia i capi coalizione, il resto al loro buon cuore”. E’ quanto afferma sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori e candidato di Rivoluzione civile, Antonio Di Pietro. “L’ultimo sfregio è accaduto ieri su Rai Tre a Ballarò – attacca il presidente IdV – dove sono andati in onda gli appelli al voto dei soliti tre. Ma chi lo ha deciso? Dove è scritta questa regola? E’ una vergogna, una scelta editoriale non degna di un Paese civile, che lede i principi democratici e che costituisce un attentato ai diritti politici dei cittadini”.

“Per far valere le nostre ragioni, andremo in Procura – aggiunge Di Pietro – chiederemo una verifica sull’applicazione della legge sulla par condicio e chiederemo se l’Agcom, ossia il cosiddetto controllore messo lì dalla maggioranza politica che componeva questo Parlamento, abbia verificato realmente le condizioni di parità tra i vari soggetti politici”.

Secondo Di Pietro “i dati sulle presenze tv sono inequivocabili e registrano un’assenza di Rivoluzione civile che viola palesemente la Costituzione – continua Di Pietro – Infatti, persino ciò che è accaduto ieri a Sky dà il polso del mancato rispetto delle regole: è stato ripreso il comizio di Grillo senza alcun contraddittorio. Ci auguriamo che Sky voglia riservare a Rivoluzione Civile lo stesso trattamento per la chiusura di giovedì a Roma, alle ore 20.30, presso il Gran Teatro in Piazza Sandro Ciotti – Saxa Rubra”.

“Quello che sta avvenendo non è degno di un Paese europeo e democratico, ma ricorda da vicino i comportamenti dei regimi autoritari. E’ vergognoso che le regole di applicazione della par condicio non vengano rispettate e che Berlusconi, Monti e Bersani abbiano il monopolio dell’informazione. Quando entreremo in Parlamento, oltre a risolvere il conflitto d’interessi, abrogheremo la legge Gasparri e riformeremo la cosiddetta autorità di garanzia, l’Agcom, che mai come in questi giorni sta dimostrando la propria natura: ossia quella di un organo di parte”. “Ma sappiamo che i suoi componenti sono stati indicati dalla maggioranza parlamentare – conclude Di Pietro – il controllore è stato indicato dal controllato. Ma che Paese e’ diventato il nostro?”.

Bonino (Radicali): “Ballarò sponsor della Polverini”
“Vorrei far riflettere tutti su episodi gravissimi che ci capitano ogni giorno e che rischiano di passare del tutto sotto silenzio: mi riferisco a quello che è successo ieri sera a Ballarò dove sono stati intervistati i candidati alla presidenza della Regione Lazio per scelta dell’ineffabile Floris, Zingaretti, Bongiorno e Storace”. Lo ha detto a Radio Radicale la vicepresidente del Senato Emma Bonino, candidata della lista Amnistia, giustizia e libertà.

“Ovviamente ce n’è almeno un quarto che si chiama Giuseppe Rossodivita della lista Amnistia giustizia e libertà, ma nessuno si è degnato di chiamarlo – aggiunge Bonino – e ai tre esimi rappresentanti in studio non è stata posta alcuna domanda sullo scandalo della Regione Lazio e su chi l’ha fatto scoppiare, come sia finita la storia dei gruppi o se abbiano restituito o documentato le spese dei soldi dei gruppi, se abbiano restituito quello non spesi come la giunta ha chiesto, oppure se li hanno spesi nelle ultime settimane a consiglio sciolto, e se magari vogliono dire ai cittadini come li hanno spesi”.

“Niente di tutto ciò, proprio per l’assenza di Giuseppe Rossodivita che con Rocco Berardo tanto ha operato per la trasparenza dei soldi pubblici. L’obiettivo di questa operazione di Ballarò, cioè del grande sponsor della Polverini, Giovanni Floris, è cancellare la nostra presenza”.

“Abbiamo preparato l’ennesima denuncia all’Agcom già martedì scorso – chiude Bonino – sappiamo che l’autorità garante si riunirà domani per esaminare queste denunce alle quali aggiungeremo una denuncia sulla puntata di Ballarò andata in onda ieri sera”.

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