LE REAZIONI

Parisi: “Agenda digitale, il prossimo governo mantenga gli impegni”

Il presidente di Confindustria digitale: “Dall’industria italiana dell’Ict massima collaborazione”. Radaelli (Anitec): “Non si vanifichino gli sforzi fatti finora”

Pubblicato il 13 Dic 2012

Federica Meta

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“Il Parlamento oggi ha compiuto un atto molto importante approvando il decreto sull’Agenda Digitale e sulle Start Up”. Stefano Parisi , presidente di Confindustria Digitale commenta così l’avvenuta approvazione in legge del decreto legge Sviluppo Bis. “Se il provvedimento fosse stato lasciato decadere – continua Parisi – l’Italia avrebbe perso un’altro anno nella realizzazione dell’Agenda Digitale, aumentando ulteriormente il suo già profondo divario con l’Europa. Oggi ci aspetta un importante lavoro di realizzazione di quanto previsto dalla legge”.

“Da parte dell’industria italiana dell’Ict vi sarà la piena collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda – puntualizza Parisi – Ci auguriamo che, con la crisi di Governo e con la fine della legislatura non venga meno la spinta positiva che il Governo Monti ha dato anche su questo fronte. Per questo motivo chiediamo alle forze politiche che si candidano a governare il Paese di mantenere questi impegni, verso l’Italia e verso l’Europa”.

Sulla necessità di dare seguito all’Agenda conviene anche Cristiano Radaelli, presidente di Anitec, secondo cui con l’approvazione del decreto è stato fatto “un passo importante, il timore ora è che il vuoto istituzionale e politico vanifichi gli sforzi fatti”.

“L’approvazione del decreto, positiva in sé, manca di un quadro complessivo chiaro – sottolinea Radaelli – Il passaggio verso un’Italia più competitiva richiede uno sviluppo organico di tutto il Paese, dalla scuola, alla sanità, alla pubblica amministrazione, all’impresa privata. Ora è possibile lavorare per costruire una visione d’insieme, necessaria per operare con efficacia per la crescita dell’Italia”. “Diamo per questo fin da ora alle istituzioni e alle forze politiche – conclude Radaelli – la nostra disponibilità per una collaborazione aperta e costruttiva”.

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