AGENDA DIGITALE

Piano Agid, Piacentini: “Entro marzo l’ok”. Versione “light” per le PA

L’annuncio del commissario al Digitale: “Il documento ha avuto bisogno di alcuni interventi”. Allo studio una guida “facilitata” per dotare gli enti di strumenti tecnologici e normativi in grado di facilitarne l’attuazione. E sulla digital transformation dello Stato: “Possibile solo con un rinnovo demografico dei dipendenti pubblici”

Pubblicato il 15 Feb 2017

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Entro il primo trimestre dell’anno sarà pubblicato il Piano Triennale di Agid. Lo ha annunciato il commissario straordinario all’Agenda digitale, Diego Piacentini, in audizione davanti alla commissione Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione della Pubblica amministrazione.

“Insieme ad Agid – ha detto il commissario – stiamo lavorando alla stesura del Piano Triennale con cui spiegheremo alle PA cosa devono fare per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo una prima bozza ed entro il primo triemstre lo rendermo pubblico”. Piacentini ha chiarito che il Piano ha avuto bisogno di alcuni interventi e che sarà elaborata anche una versione faciltata – “versione for dummies”, ha chiarito.

“Le PA – ha spiegato – hanno bisogno di avere in dotazione non solo elementi normativi ma soprattutto organizzativi e tecnologici”. E a questo servirà la guida che il Team Digitale elaborerà.

Contestualmente il Team lavorerà alla revisione del Cad. Lo slogan è: meno codici più codice. “Meno leggi e più software”, ha chiarito il commissario. In che modo? Si tratta di ridurre la sovrapproduzione di leggi e ottimizzare i processi burocratici. E non solo: togliere una serie di pratiche “automatiche” dalle mani degli impiegati pubblici e affidarle alle macchine. Meno timbri, in questo caso, più bit.

Dopo il codice la riforma toccherà le regole tecniche per riscriverle in maniera moderna, renderle agili, accessibili, comprensibili a chi è chiamato a tradurle in bit come un manuale di istruzioni. Nel dettaglio “le convenzioni per lo scambio dei dati tra amministrazioni in Api (Application Programming Interface), i procedimenti amministrativi nei quali l’attività discrezionale dell’amministrazione è assente o modesta, trasformati in processi machine to machine più efficaci e più democratici”, ha evidenziato Piacentini, riprendendo una riflessione di Guido Scorza, responsabile Affari regolamentari del Team.

Piacentini, in risposta a una domanda, ha affrontato anche l’annoso problema delle governance dell’IT pubblico. “Come ho detto al momento del mio insediamento – ha ricordato – l’auspicio è che non ci sia più bisogno di un commissario, al momento della scadenza del mio mandato (settembre 2018 ndr). Un risultato che si può raggiungere se ne frattempo avremmo fatto evolvere Agid, che ha bisogno di un numero maggiore risorse, arricchendola di competenze tecnologiche e dunque mettendola nelle condizioni di fare il delivery dei progetti abilitanti”.

Focus anche su quelli che saranno i prossimi passi del Team: creazione di un ecosistema Api e di un modo più efficiente e conveniente di fare procurement – in questo secondo caso la task force di Piacentini lavorerà in stretto raccordo con Consip. “Alle gare devono poter vincere le startup, aziende con nuove tecnologie e non solo le società già affermate solo perché sanno fare meglio le gare”, ha precisato.

“Abbiamo intenzione – ha poi annunciato il commissario – di cambiare il modo di lavorare nella PA, scommettendo sulle community di sviluppatori. Entro fine aprile metteremo a disposizione delle amministrazioni tutta la documentazione necessaria per ingaggiare anche sviluppatori esterni”.

Una strategia di digital transformation ambiziosa quella delineata da Piacentini. Che, come ha sottolineato lui stesso, sarà possibile solo con “un rinnovo demografico del personale della PA: serve assumere giovani con competenze digitali”.

Per quanto riguarda l’Anagrafe Unica (Anpr), i cui ritardi sono stati denunciati anche dal Movimento a Difesa del Cittadino, Piacentini ha ammesso che si tratta di un progetto delicato ma che “oggi ci sono tecnologie che possono aiutare”. Il Team per la Trasformazione Digitale si è infatti preso in carico l’operatività del progetto – prima in capo ad Agid – mentre Sogei ha sviluppato il software applicativo per i Comuni.

“In 18 mesi con venti persone non possiamo riuscire a fare l’Italia digitale ma possiamo creare degli esempi virtuosi, delle nuove
modalit – ha concluso – Molti dicono che non ce la faremo mai, io credo che qualche speranza la abbiamo”.

“Fa piacere sentire parlare un professionista come Diego Piacentini su progetti di innovazione – ha dichiarato il presidente della Commissione, Paolo Coppola – La sua professionalità fa ben sperare sul fatto che le scelte fatte finora dal Governo siano quelle giuste e diano risposte alle diverse carenze di governance emerse nelle precedenti audizioni. È importante insistere, come ha sostenuto anche il commissario, sul fattore umano: la digitalizzazione della PA è connessa alle competenze, quindi alle persone”.

Coppola ha poi lanciato una proposta: “Servirebbe un piano di assunzioni di migliaia di giovani con competenze tecniche nella PA per dare una nuova linfa alla trasformazione digitale del nostro Paese”.

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