MIUR

Profumo: “Per la PA è tempo di social innovation”

Il ministro dell’Istruzione spiega la strategia che anima l’azione del governo: “Bisogna ripensare l’offerta di servizi pubblici innovativi in un’ottica di utilità sociale”. Smart city banco di prova

Pubblicato il 16 Mag 2012

Federica Meta

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“Le smart city saranno l’infrastruttura immateriale – un nuovo genere di bene comune – su cui andranno a confluire tutte le azioni in grado di realizzare una social innovation”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo intervenendo al convegno inaugurale di Forum PA 2012 che apre oggi i battenti a Roma.

Secondo Profumo la rivoluzione del sistema Paese passa per la social innovation. “L’innovazione – ha spiegato il ministro – va declinata in senso sociale, secondo i principi della condivisione delle buone pratiche e della coesione sociale” In altre parole “è necessario ripensare l’offerta dei servizi pubblici in un’ottica di utilità sociale: ogni euro investito in nuove tecnologie deve essere reinvestito anche nel sociale con il duplice obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e contribuire alla crescita economica”.
E proprio in questa direzione va il progetto smart communities, che tramite la “costruzione” di città intelligenti contribuirà “a ridurre le emissioni di Co2, a rendere la mobilità sostenibile e a realizzare un welfare più equo e tecnologico”.

Sul versante degli investimenti il ministro ha ammesso la necessità di trovare nuove modalità di finanziamento, dalle partnership pubblico privato, alla finanza di progetto fino ad arrivare agli social impacts bonds. “Inoltre – ha concluso Profumo – bisogna sfruttare al massimo le possibilità offerte dal programma Horizon 2020 con cui la Ue mette a disposizione 80 miliardi di euro per la ricerca strategica”.

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