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Ragosa: “Agenda digitale, Letta anticipi 10 mld di fondi Ue”

La proposta del direttore di Agid al governo: “Stiamo cercando un accordo con le Regioni”. E avverte: “Non possiamo più permetterci ritardi”

Pubblicato il 04 Dic 2013

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Il governo anticipi una quota di dieci miliardi dei fondi Ue per i progetti da destinare alo sviluppo dell’Agenda digitale. Lo ha chiesto il direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa, intervenendo a Roma ad una tavola rotonda. “Stiamo proponendo al Governo di destinare una quota dei fondi europei 2014-20 allo sviluppo di progetti per l’Agenda digitale e ci stiamo accordando su questo con la Conferenza Stato-Regioni. Stiamo parlando di qualche miliardo di euro – ha aggiunto – la mia aspirazione sarebbe dieci miliardi”.

Ragosa ha aggiunto che sulla digitalizzazione “anche se si sono fatti dei passi avanti l’Italia resta ancora in ritardo rispetto agli altri partenr europei. Negli ultimi anni siamo stati latitanti – ha continuato – ma le politiche digitali si decidono a Bruxelles e la presenza a Bruxelles e la programmazione sono fondamentali”.

Secondo Ragosa infine, è necessaria un’accelerazione sul fronte della digitalizzazione: “Entro giugno 2014 la Pubblica amministrazione deve poter ricevere tutte le fatture in formato elettronico. E’ un passo importante per avviare un controllo di gestione su tutto il sistema della spesa pubblica e anche il sistema delle imprese su questo si deve far trovare pronto”.

La fatturazione elettronica, uno dei punti chiave del piano Caio per la realizzazione dell’Agenda digitale, e quello dei pagamenti elettronici è un tema particolarmente caro a Ragosa secondo cui questi saranno strumenti fondamentali per innovare la PA.

Più volte di Dg di Agid ha sottolineato il gap che soffre l’Italia sul settore e-payment dipende da carenze culturali ma soprattutto strutturali. In questo senso “il lavoro di supporto alle PA per la realizzazione del Sistema dei pagamenti – ha spiegato in passato Ragosa – apporta un importante contributo per la risoluzione di una disomogeneità e mira garantire interoperabilità con elevati standard di sicurezza”. A garanzia dell’efficienza che la PA si impegna a dare a cittadini e imprese.

In questo contesto sarà importante anche il ruolo che potrà svolgere il documento digitale dato che “aumenterà l’affidabilità del sistema dei pagamenti, grazie alla semplificazione delle procedure di identificazione”.

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