“Possiamo finalmente affermare che il peggio è passato. Siamo fuori dalla crisi di liquidità che ci aveva colpito nei mesi scorsi impedendoci, tra l’altro, di pagare i fornitori nei tempi previsti”: è soddisfatto Francesco Loriga chiamato in Lait come amministrazione unico proprio per fare fronte ad una situazione di grave emergenza
Negli ultimi cinque mesi la società della Regione Lazio per l’innovazione tecnologica ha immesso liquidità sul mercato per oltre 30 milioni di euro, a saldo di debiti pregressi antecedenti il 2012. Ma è solo l’inizio: “Ci apprestiamo ad immettere altri 50 milioni per saldare tutte le spettanze dei fornitori Ict di competenza dell’anno 2013. Se consideriamo da dove siamo partiti, possiamo dire che Lait rappresenta una case study in relazione al pagamento dei crediti vantati dai fornitori della Pubblica amministrazione”, aggiunge Loriga.
Il modello adottato si è basato su di un duplice percorso che, in 5 mesi, ha consentito a LAit S.p.A. di stringere accordi transattivi e di cessione del credito per la quasi totalità della propria esposizione, pari a circa 90 milioni di euro. Si è trattato di un’operazione di trasparente pulizia dei conti che entro un paio di mesi dovrebbe consentire a LAit di rispettare pienamente i termini di pagamento delle fatture passive imposti dalla normativa europea, al costo di pesanti sanzioni per le amministrazioni pubbliche inadempienti.
Oltre alle garanzie offerte dalla Regione Lazio sulla certificazione dei crediti che Lait ha nei suoi confronti, è stata determinante anche la disponibilità mostrata dai fornitori, che hanno accettato di rinunciare a parte del dovuto attraverso la firma di accordi transattivi.
“Senza la loro sensibilità, e la conseguente adesione alla soluzione prospettata, tutto ciò non sarebbe potuto accadere – dà atto Loriga -. Le imprese hanno apprezzato l’assoluta trasparenza delle procedure adottate, che non hanno previsto trattative “personalizzate” ma condizioni e garanzie univoche e valide per tutti. Siamo riusciti a risolvere una situazione che rischiava di creare un grave danno non solo al sistema regionale, ma anche alle aziende Ict che hanno rapporti con la Regione Lazio. siamo ora in grado di affrontare più tranquillamente il futuro”.