E-HEALTH

Ricette mediche, il Veneto dice addio alla carta

Dal 1° settembre sparisce la “carta rossa”, ulteriore tappa verso la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico: le prescrizioni saranno erogate online grazie a un collegamento telematico tra medici, Asl e farmacie. In campo il consorzio Arsenal.IT

Pubblicato il 21 Lug 2014

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Dal 1° settembre i cittadini veneti che richiederanno una prescrizione farmaceutica al proprio medico di medicina generale riceveranno un promemoria stampato su carta bianca con il quale potranno recarsi in farmacia e ritirare il farmaco prescritto. Scompare così la ricetta rossa farmaceutica che, grazie al percorso di dematerializzazione delle prescrizioni realizzato in seno al progetto Fascicolo Sanitario Elettronico avviato dalla Regione Veneto, non ha più ragione di esistere. Si completa in questo modo la seconda fase di digitalizzazione del processo di produzione ed erogazione delle ricette realizzato grazie ad un collegamento telematico tra medici, azienda sociosanitaria di riferimento, farmacie, Regione e Ministero dell’Economia.

Un sistema che, in linea con le norme regionali e nazionali in materia, offre soprattutto un’occasione per migliorare il servizio direttamente al cittadino. Arsenàl.IT, consorzio per la sanità digitale di tutte le Ulss e aziende ospedaliere del Veneto che coordina l’iniziativa nell’ambito del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, ha calcolato che grazie alla ricetta dematerializzata il sistema sanitario regionale risparmierà ogni anno 3.244.901 euro. Tutto ciò è possibile grazie alla messa in rete dei medici di medicina generale (3.332) e dei pediatri di libera scelta (580): oggi il 98% dei medici risulta collegato in rete ed inviante la ricetta dematerializzata.

La novità non implica cambiamenti particolari per il cittadino che, al posto della ricetta rossa farmaceutica, riceve un promemoria bianco contenente due codici: il numero di ricetta elettronica ed il codice fiscale dell’assistito. Con questo può recarsi alla farmacia preferita e ricevere il farmaco prescritto dal proprio medico. Non avendo valore legale come in precedenza la ricetta rossa, il promemoria serve esclusivamente come fonte di riferimento.

I cittadini saranno informati attraverso una campagna di comunicazione dal titolo “Cambia il colore, aumenta il valore” che prevede la distribuzione di materiali negli ambulatori dei medici nelle strutture sanitarie del territorio.

La dematerializzazione sarà successivamente estesa alle prescrizioni specialistiche erogate dai medici delle aziende. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso completamente dal 2015 quando la ricetta rossa scomparirà del tutto e al cittadino basterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria per ricevere il farmaco prescritto.

“Tutto questo garantisce agli assistiti del sistema sanitario veneto maggiore sicurezza, tempi più rapidi nell’erogazione dei servizi e contenimento della spesa sanitaria – spiega una nota del consorzio – In Veneto vengono prodotte circa 60 milioni di prescrizioni, delle quali 40 milioni di farmaceutiche e 20 milioni di specialistiche”. I risparmi derivanti dalla dematerializzazione della ricetta rossa sono stati calcolati in 3.244.901 euro ogni anno (tenendo conto del costo-opportunità del personale delle aziende, del costo delle ricette e del costo dei servizi di gestione della ricetta cartacea) per il sistema sanitario regionale veneto.

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