NEW SKILLS

I “robottini” Ibm nelle scuole di Torino: è sfida nuove competenze

Il progetto vede in campo anche la Fondazione Agnelli. Quattro gli istituti superiori coinvolti. Si punta a soddisfare la nuova domanda di mercato

Pubblicato il 12 Feb 2020

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I robottini TJbot di Ibm debuttano nelle scuole torinesi. E aiutano gli studenti a sviluppare progetti basati sull’intelligenza artificiale. L’iniziativa, annunciata oggi, vede in campo la Fondazione Ibm Italia, la Fondazione Agnelli e l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Quattro gli istituti superiori di Torino coinvolti nell’inedito percorso formativo: IIS Maxwell, Liceo Classico Alfieri, Istituto Professionale Alberghiero Colombatto, IIS Zerboni.

Agli studenti di ogni istituto sono stati forniti 3 robottini Ibm TJbot e con il supporto di professionisti dell’azienda, i ragazzi procederanno ad assemblare e programmare i robot attraverso i servizi Ibm Watson come Speech to Text, Visual Recognition e Assistant, che interagirà con loro utilizzando un linguaggio naturale. “Colmare il divario tra percorsi formativi e mercato del lavoro è una delle più grandi necessità del nostro Paese – sottolinea Alessandra Santacroce Presidente Fondazione Ibm Italia-. Lo sviluppo delle tecnologie non può e non deve restare escluso dalle aule di scuola, per tutti gli indirizzi. E questo è responsabilità di noi tutti: scuola in primis, ma anche Istituzioni e aziende, che possono fornire competenza, esperienza e buone pratiche”.

“Sono gli stessi studenti a immaginare modalità pratiche di utilizzo delle nuove tecnologie nella quotidiana attività delle loro scuole – aggiunge Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli– Nella logica dell’alternanza scuola-lavoro (ora PCTO), i progetti si propongono di sviluppare competenze trasversali e orientano gli studenti verso i successivi passi formativi e occupazionali”.

E Fabrizio Manca, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale evidenzia “la grande opportunità di crescita per i nostri studenti e di preparazione al futuro che li attende” ed anche “il forte stimolo per gli insegnanti che, attraverso le potenzialità offerte dalle macchine a intelligenza artificiale, possono sperimentare una nuova didattica e acquisire maggiore conoscenza delle attuali dinamiche del mercato del lavoro e delle sfide innovative che in questo momento stanno affrontando le realtà produttive. Un buon esempio di quanto sia fondamentale l’alleanza sinergica tra pubblico e privato per generare modelli virtuosi di sviluppo e crescita del Paese”.

Parte del progetto ha riguardato l’aggiornamento dei docenti sulla proposta formativa e le tecnologie in campo: da questo anno scolastico si è entrati nel vivo della sperimentazione con alcune sessioni pratiche.

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