DATA PROTECTION

Faro del Garante Privacy sul “boom” di droni: aperte tre istruttorie

Sotto i riflettori le iniziative del Comune di Bari, di Roma Capitale e della Asl RmE di Ostia. L’authority: “Il ricorso sempre più frequente a questi strumenti potrebbe risultare lesivo della riservatezza delle persone riprese”

Pubblicato il 06 Set 2021

A. S.

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La moltiplicazione delle occasioni di utilizzo dei droni nelle città italiane preoccupa il Garante per la protezione dei dati personali, che ha recentemente aperto tre istruttorie nei confronti delle iniziative che prevedono “con troppa facilità” l’utilizzo di questi mezzi . “Il ricorso sempre più frequente e per le finalità più diverse a questi strumenti – spiega l’authority in una nota – potrebbe risultare lesivo della riservatezza delle persone riprese”.

Proprio per verificare che non si tratti di situazioni che vadano contro le norme italiane ed europee sulla protezione dei dati personali il Garante Privacy ha inoltrato una richiesta di informazioni al Comune di Bari, che annuncia in un comunicato sul proprio sito istituzionaledi voler utilizzare, in aggiunta alla flotta di droni già utilizzata dalla Polizia locale, altri mezzi dello stesso genere per monitorare “eventuali assembramenti incompatibili con le limitazioni dovute alla gestione della pandemia da Covid”. L’amministrazione avrà ora 20 giorni di tempo per rispondere fornendo all’authority tutte le informazioni richieste, a partire dalle 0caratteristiche tecniche dei droni, dalle finalità del loro utilizzo, fino ai tempi di conservazione delle immagini e alle comunicazioni a soggetti terzi, “inviando copia dell’eventuale valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dal Regolamento Ue“.

Quella recentemente inviata al Comune di Bari va ad aggiungersi alla richiesta che il Garante Privacy aveva già mandato a fine agosto al Comune di Roma Capitale, dove la polizia locale avrà a disposizione dall’autunno nove piccoli droni per il monitoraggio e il controllo del territorio cittadino, dagli illeciti ambientali ai rifiuti abusivi, passando dai roghi tossici agli abusi edilizi e alle esigenze di traffico. In questo caso l’authority si pone l’obiettivo di verificare l’impatto dell’iniziativa sulla privacy delle persone interessate e il puntuale rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati. Anche in questo caso l’amministrazione può contare su 20 giorni di tempo per inviare le prorpie controdeduzioni  al Garante.

Il terzo caso è quello dell’Azienda Usl Roma 3, che aveva annunciato per il fine settimana appena trascorso di voler utilizzare i droni per rilevare la temperatura corporea alle persone in spiaggia. “Considerata la delicatezza dei trattamenti di dati personali – spiega l’authority in una nota – in assenza di una chiara base giuridica che li possa legittimare, il Garante ha chiesto all’azienda di fornire una serie di chiarimenti. Entro 7 giorni l’azienda dovrà specificare, tra l’altro, chi sia il titolare del trattamento dei dati delle persone sottoposte alla rilevazione della temperatura corporea, i motivi della rilevazione, l’affidabilità degli strumenti utilizzati, le conseguenze previste per chi risultasse avere una temperatura superiore a quella fisiologica, quali informazioni saranno rese agli interessati e come verranno fornite”.

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