IL PROVVEDIMENTO

Mercato tutelato: multa da 5 milioni a Enel e partner per liste clienti a call center

L’Antitrust sanziona la energy company nonché le società Conseed, Seed, Zetagroup, New Working, Run e Sofir per aver fornito indebitamente contatti usati per promuovere le offerte commerciali attraverso una segreteria telefonica automatizzata. Ingannati i consumatori sulla data di cessazione del regime di maggior tutela che è stata prorogata al 10 gennaio 2024

Pubblicato il 18 Nov 2022

ANTITRUST

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a Enel Energia una sanzione amministrativa pari a 3,5 milioni di euro, multando anche Conseed e Seed, in solido, per un milione di euro. Colpite dall’Antitrust pure Zetagroup (280 mila euro), New Working, Run e Sofir, con sanzioni amministrative pari a 100 mila euro.

Le segnalazioni dei consumatori

Alla base delle ammende comminate c’è un procedimento avviato a seguito delle numerose segnalazioni di consumatori e di associazioni di consumatori che hanno evidenziato l’ingannevolezza di un messaggio preregistrato diffuso da una sedicente segreteria telefonica di Enel e da operatori di call center, riguardante la data di cessazione del mercato tutelato, cioè del regime di maggior tutela del prezzo nel settore dell’energia per i clienti finali di piccole dimensioni.

Tale termine, attualmente previsto al 10 gennaio 2024, era indicato dagli operatori come imminente o, comunque, di gran lunga anticipato rispetto alla data di cessazione effettiva. In alcuni casi il passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia è stato prospettato, contrariamente al vero, come obbligatorio. L’informazione ingannevole aveva lo scopo di indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto sul mercato libero dell’energia con Enel.
Secondo l’Autorità, inoltre, la condotta è risultata aggressiva a causa delle insistenti e ripetute telefonate che diffondevano il messaggio preregistrato, anche dirette ai moltissimi consumatori che non avevano fornito un preventivo consenso a essere contattati per finalità di marketing.

Le evidenze riscontrate dall’istruttoria

In particolare, l’istruttoria ha evidenziato che le agenzie partner Conseed, Seed, Zetagroup, New Working e Run hanno consapevolmente svolto la propria attività di vendita avvalendosi di sub agenzie e di singoli agenti – non autorizzati da Enel – che disponevano indebitamente di liste di clienti appartenenti al mercato tutelato e che utilizzavano una segreteria telefonica automatizzata per promuovere le offerte commerciali di Enel. L’Autorità ha ritenuto che tali condotte integrino una pratica commerciale scorretta perché idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore in relazione, peraltro, ad un servizio di interesse primario, quale quello della fornitura dei servizi di energia.
Inoltre queste società, come anche Sofir, sono risultate responsabili della mancata predisposizione di un adeguato sistema di controllo sulla propria rete di vendita.
Per quanto riguarda Enel, l’Autorità ha accertato la sua responsabilità nella mancata implementazione di un efficace sistema di controllo sulle modalità con cui le agenzie partner, le subagenzie e gli agenti ad esse collegati contattavano la clientela e acquisivano nuovi contratti sul mercato libero dell’energia, mediante comportamenti ingannevoli e aggressivi. L’istruttoria ha evidenziato la piena consapevolezza da parte di Enel dell’ampiezza e della rilevanza delle condotte oggetto del procedimento, nonché la mancata adozione di misure idonee a prevenire ed evitare che tali condotte si diffondessero in maniera così ampia sul mercato.

Nello stabilire l’ammontare della sanzione, l’Autorità ha tenuto in considerazione non solo la gravità e la durata delle violazioni del Codice del Consumo, ma anche l’alto numero di consumatori coinvolti.

La risposta di Enel Energia

Commentando l’intervento dell’Antitrust, Enel Energia precisa in una nota che “il procedimento era stato avviato nei confronti di proprie Agenzie partner e poi esteso alla Società. Nel corso del procedimento non sono state purtroppo valorizzate le azioni adottate dalla Società, quali le innumerevoli denunce presentate all’Autorità Giudiziaria e le rilevanti sanzioni contrattuali applicate, per contrastare il fenomeno delle pratiche scorrette poste in essere da operatori che agiscono o spacciandosi per Enel o – in un numero limitato di casi – contravvenendo alle rigide regole di condotta imposte dalla Società”.

Enel Energia si vede quindi “sanzionata per fatti posti in essere da soggetti terzi nell’ambito della propria autonomia imprenditoriale e senza alcuna prova di una corresponsabilità diretta”.

La società evidenzia, da una parte, di non trarre alcun vantaggio da tali comportamenti scorretti, ma solo rilevanti pregiudizi economici e reputazionali e, dall’altra parte, che non dispone di poteri ispettivi e di controllo verso soggetti terzi, di cui può invece avvalersi l’Autorità. “È grazie all’esercizio di tali poteri autoritativi infatti, quali ispezioni e sequestri eseguiti presso le Agenzie coinvolte con l’ausilio della Guardia di Finanza, che l’Autorità è potuta risalire alle condotte scorrette e alle relative responsabilità. Per tale ragione, Enel Energia resta convinta che solo perseguendo i soggetti direttamente responsabili delle condotte scorrette, attraverso l’esercizio dei più efficaci poteri autoritativi, si potrà sradicare il fenomeno delle pratiche scorrette nelle attività di vendita”.

Enel Energia si riserva quindi ogni azione a propria tutela, “confidando di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati e la piena legittimità e correttezza del proprio operato dinanzi al Tar”.

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