Sono più che dimezzate in un decennio le richieste di informazioni presentate all’ufficio relazioni con il Pubblico del Garante Privacy: nel 2011 erano state 31.921, per diventare 15.040 nel 2020. Di contro, le segnalazioni e i reclami sono raddoppiati, passando nello stesso arco temporale da 4.279 a 9.665. Sono queste le principali evidenze che emergono dal volume “Risposte Privacy“, presentato oggi, curato da Antonio Ciccia Messina e con la prefazione di Baldo Meo, edito da Federprivacy. In sostanza, spiega l’associazione in una nota, gli interessati – che si tratti di persone, consumatori o utenti – formulano meno quesiti e innescano più procedimenti di controllo e sanzionatori. “Ciò mette in evidenza che il livello del contenzioso o pre-contenzioso – evidenzia Federprivacy – è correlata al grado di risposte che il sistema (autorità pubbliche, professionisti, associazioni e società civile) è capace di dare sui dubbi relativi all’applicazione della legge sulla privacy”.
Se da una parte il fatto che con l’applicazione della normativa sulla privacy ci sia più chiarezza, e che questo potrebbe aprire la strada a una diminuzione della litigiosità, dall’altra rimane il rischio di un incremento del contenzioso, con i conseguenti costi per i singoli, le imprese e per il sistema paese. Proprio la riduzione dei possibili contenziosi è l’obiettivo del volume appena pubblicato. L’opera raccoglie e organizza 333 provvedimenti del Garante adottati nel triennio 2019-2021, traendone una serie di regole pronte da applicare. Nella 40,9% dei casi i provvedimenti riguardano pubbliche amministrazioni, poi i fornitori di servizi della società dell’informazione (13,4%), mentre il 10,5% riguarda temi che hanno una valenza generale e che si traducono in consigli e suggerimenti utili a tutti i titolari di trattamento, soggetti privati ed enti pubblici.
Più di un terzo delle massime, inoltre, per l’esattezza il 32,4%, è sul tema della sicurezza dei dati personali: 46 le disposizioni generali sulla sicurezza, 31 i data breach, 20 le valutazioni di impatto privacy (Dpia) e 11 la Consultazione preventiva, quindi le richieste al Garante nei casi di maggiore rischio per le persone.
“Risposte Privacy è un’esperienza editoriale che ha solo notizie e nessuna opinione, e che presenta 333 schede delle decisioni del Garante della privacy pronte da usare – spiega Antonio Ciccia Messina – Tutti, dagli esperti del settore alle persone comuni, dal professionista all’ente pubblico, dall’impresa all’associazione, hanno bisogno di soluzioni certe che ci sono e aspettano solo di essere scoperte. È ormai al tramonto la stagione del “dipende” come non-risposta ai mille dubbi sulla privacy”.
“Questa pubblicazione – sottolinea Nicola Bernardi, presidente Federprivacy – si colloca nell’ambito delle iniziative tese a far crescere e rafforzare la cultura e la prassi della privacy nel panorama globalizzato e virtuale del terzo millennio”.
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