IL REPORT EUROSTAT

Privacy online, gli italiani fra i meno attenti d’Europa: consensi a pioggia

Quando si tratta di modificare le impostazioni dei browser per prevenire o limitare i cookie, solo il 27% dei navigatori opta per la scelta più restrittiva contro il 66% dei finlandesi che guidano la classifica. Solo il 21% dei cittadini europei utilizza software per abbattere la capacità di tracciare le loro attività in Rete

Aggiornato il 09 Feb 2024

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Nel 2023, una porzione pari a oltre un terzo (36%) degli utilizzatori di internet nell’Unione Europea, con età compresa tra i 16 e i 74 anni, ha apportato modifiche alle configurazioni del proprio browser per evitare il monitoraggio delle proprie attività online.

Ma in questo quadro l’Italia gioca la parte del fanalino di coda, dimostrando una minore attenzione alla privacy rispetto alla media: qui solo il 27% dei navigatori ha infatti limitato la raccolta dei cookie, contro percentuali quasi tre volte più alte nei Paesi, come la Finlandia, da questo punto di vista più virtuosi. E sempre all’Italia appartiene il primato, in negativo, del ricorso a software per impedire il tracciamento dei dati.

In Europa software di restrizione del tracciamento per il 21% degli utenti

È quanto emerge da un’indagine di Eurostat, che ha esaminato le abitudini di navigazione nel corso di un periodo di tre mesi. I dati rilevati indicano che solo il 21% degli intervistati si è affidato a software supplementari per restringere il tracciamento online. A partire dallo scorso 4 gennaio, Google ha implementato un blocco automatico della raccolta dei cookie per l’1% degli utenti di Chrome, il browser di propria produzione che, stando a StatCounter, è utilizzato da oltre il 65% degli internauti. I cookie, che sono piccoli file salvati nel browser del visitatore, fungono da identificativi unici delle visite effettuate e raccolgono dati sulle preferenze degli utenti, potendo includere anche informazioni più sensibili che facilitano il riconoscimento delle impostazioni durante visite successive ai siti web.

In Italia il 27% degli internauti ha limitato la raccolta di cookie

Secondo Eurostat, la percentuale maggiore di individui che ha limitato la raccolta dei cookie si registra in Finlandia (66%), Paesi Bassi (56%), Lussemburgo (47%), Danimarca (46%) e Germania (45%). Al contrario, le percentuali più basse si osservano in Romania e Bulgaria (entrambe al 12%), Cipro (20%), Slovenia (26%) e – come detto – Italia (27%).

Software anti-tracciamento: solo il 12% degli italiani li usa

Tra gli stati membri dell’Unione, quasi metà degli utenti in Belgio (49%) fa uso di software per ridurre il tracciamento online, seguiti da Malta (38%), Paesi Bassi e Croazia (entrambi al 32%). Invece, i cittadini di Cipro (3%), Bulgaria (7%), Romania e Italia (12% ciascuno) sono quelli che meno frequentemente ricorrono a software per impedire il tracciamento dei dati.

Uno studio realizzato da Idc per l’agenzia digitale Ogury rivela che il 60% delle imprese considera i cookie destinati a diventare obsoleti nel breve periodo, rappresentando così un potenziale rischio per la privacy dei consumatori.

Articolo originariamente pubblicato il 07 Feb 2024

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