TECH WAR

Usa-Cina, task force al Pentagono. In stand-by la vendita di TikTok

Prima telefonata fra il neopresidente Joe Biden e Xi Jinping: al vaglio anche le misure sulle tech company asiatiche. Difficile una revisione delle decisioni, ma intanto l’amministrazione Usa prende tempo sull’operazione di vendita della app cinese a Oracle e Walmart

Pubblicato il 11 Feb 2021

usa-cina

I rapporti fra Usa e Cina saranno rivisti da ogni punto di vista, dai diritti umani alla tecnologia. E il risultato potrebbe confermare, restringere o magari annullare su alcuni temi il pugno duro voluto da Trump.
Sarà questo il lavoro che dovrà compiere la task force del Pentagono annunciata dal neopresidente americano Joe Biden, protagonista ieri di una prima storica chiamata con il leader cinese Xi Jinping. Al centro della conversazione, le questioni commerciali e le preoccupazioni del presidente Usa per la situazione di Hong Kong. Secondo una nota diffusa dalla Casa BiancaBiden ha sollevato preoccupazioni per le “pratiche economiche coercitive e ingiuste” di Pechino. 
Biden ha anche insistito con Xi sulle azioni della Cina nei confronti di Taiwan e sulle violazioni dei diritti umani contro gli uiguri e le minoranze etniche nella provincia dello Xinjiang occidentale. L’emittente statale cinese afferma che Xi si è opposto a queste preoccupazioni e ha avvertito: “Gli Stati Uniti dovrebbero rispettare gli interessi fondamentali della Cina”.

Al centro dell’attenzione, nel piano di revisione della strategia di sicurezza nazionale Usa in Cina, finirà ovviamente anche il problema delle app cinesi come TikTok, che l’ex presidente Donald Trump aveva deciso di vietare negli Stati Uniti. Su questo tema Biden si è già mosso, di fatto mettendo in stand-by la questione con la richiesta a un giudice di rinviare la controversia legale sul divieto. Ciò per dare tempo alla Casa Bianca di iniziare una revisione più ampia delle minacce alla sicurezza nazionale poste dalle società tecnologiche cinesi.

La scelta di Biden di rivedere nel dettaglio rapporti con la Cina mette dunque in pausa a tempo indefinito il piano di Oracle e Walmart di acquistare le attività statunitensi di TikTok. A seguito della notizia, riferita dal Wall Street Journal, il titolo Oracle ha avuto un andamento leggermente positivo nelle negoziazioni pre-mercato mercoledì, mentre quello di Walmart è stato leggermente negativo.

Il divieto di Trump contro la app cinese

Trump aveva spinto TikTok a trovare un acquirente americano, minacciando di vietare la popolare app video a causa delle preoccupazioni sul fatto che la sua società-madre, ByteDance, potesse consegnare i dati degli utenti statunitensi al governo cinese. TikTok aveva negato l’ipotesi, neppure se i dati fossero stati richiesti dai funzionari cinesi. Oltretutto i server dell’app non hanno sede in Cina e finora molte preoccupazioni sembrano ancora ipotetiche.
TikTok alla fine ha raggiunto un accordo di partnership con Oracle e Walmart, secondo cui le aziende statunitensi acquisteranno una partecipazione nell’app, fornendo tecnologia sicura. Secondo i termini dell’accordo, ByteDance sarebbe destinata a restare proprietaria dell′80% dell’attività: nonostante questo, Trump ha dichiarato a settembre di aver approvato l’accordo in linea di principio .

Un caso finito in tribunale (a svantaggio dell’ex presidente)

L’accordo tuttavia si è bloccato già una prima volta nel momento in cui TikTok ha combattuto in tribunale contro l’amministrazione Trump per il tentato divieto. I giudici federali hanno ripetutamente respinto le restrizioni volute dall’ex presidente, finché una sentenza di dicembre ha affermato che il Dipartimento del Commercio sotto Trump “probabilmente ha oltrepassato” la sua autorità legale.

Ieri, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, il segretario stampa Jen Psaki ha detto ai giornalisti che la nuova amministrazione non ha intrapreso alcuna nuova azione sull’accordo TikTok. “Non è corretto dire che ci sia un nuovo passo da parte della Casa Bianca di Biden”, ha detto Psaki. “C’è un rigoroso processo della Commissione per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius) in corso”. Ha quindi aggiunto che l’amministrazione continua a tenere sotto stretta attenzione la questione dei rischi per i dati statunitensi che derivano dalle app, incluso TikTok.
Secondo alcune fonti, TikTok ha continuato i colloqui con il Cfius, ma l’accordo finale sarebbe probabilmente diverso da quello originariamente concluso. Nessun commento è stato rilasciato in merito.

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