INNOVAZIONE

Tecno-medicina, droni per il trasporto degli organi: a Torino il progetto Indoor

Fondazione D.O.T. e Politecnico di Torino avviano la sperimentazione fra strutture ospedaliere piemontesi. Tempi e costi di trasporto ridotti nell’attività dei trapianti

Pubblicato il 21 Lug 2021

Drone_Mavtech

Riduzione di tempi e di costi di traporto con l’utilizzo di droni nel trasferimento di organi e materiali biologici. E’ l’obiettivo del progetto IndoorusING Drones fOr Organ tRansplantation – avviato da Fondazione D.O.T (Donazione Organi e Trapianti), con la collaborazione del Politecnico di Torino, che coniuga scienza, alta tecnologia e mobilità, della Città della Salute e dell’Università di Torino.

Obiettivo avviare sperimentazioni per l’utilizzo degli “aeromobili a pilotaggio remoto” nella medicina di trapianti, ovvero per il trasporto di materiale biologico e degli organi, finalizzato a renderne più veloce ed efficace il trasferimento tra strutture ospedaliere piemontesi, preservando l’ottima qualità e conservazione dei materiali, e riducendo tempi e costi di trasporto.

I player in campo

Il progetto risponde in maniera concreta alle normative assunte nel 2015 nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni inerenti i trasporti connessi con le attività trapiantologiche, che apre nuovi scenari fino ad ora impensabili.

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Partner del progetto alcuni enti istituzionali del territorio piemontese e/o di riferimento in materia di trapianti a livello nazionale: il Centro Nazionale Trapianti, il Centro Regionale Trapianti, l’Aou Città della Salute, il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi della stessa città.

Partner tecnici l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il PIC4SeR (PoliTo Interdepartmental Center for Service Robotics), ProS3 specializzata nella progettazione di sistemi aerei a pilotaggio remoto e Mavtech, società il cui “core” è lo sviluppo di prodotti innovativi per la sorveglianza aerea e per il supporto operativo rivolto ad applicazioni civili.

Il progetto ingegneristico sarà sviluppato grazie ad una borsa di studio bandita dalla Fondazione D.O.T, a cui si prevede ne possano seguire altre da parte dell’Università di Torino e del Politecnico.

L’alternativa al trasporto su gomma

“Nella medicina dei trapianti – dichiara Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – il trasporto di materiale biologico e degli organi del donatore riveste un aspetto importante. Ad ogni donazione, all’incirca 150 ogni anno in Piemonte e 1700 in Italia, occorre che i campioni di sangue del potenziale donatore siano consegnati nel più breve tempo possibile ai laboratori di riferimento regionali”.

Nel progetti si punta anche a mettere a punto il trasporto tramite droni dei reni da trapiantare. “Questi organi – spiega Amoroso – solitamente prelevati da équipe locali dei diversi ospedali del Piemonte, devono essere trasferiti direttamente ai centri di trapianto: la movimentazione di provette ed organi avviene abitualmente su gomma, con i limiti di tempo e di imprevisti dovuti al traffico. Per quanto efficienti ed efficaci questi ‘mezzi’ possono presentare delle criticità e la possibilità di sperimentare nuove soluzioni di trasporto non solo apre interessanti scenari, ma rappresenta una sfida che ci sentiamo di intraprendere per aumentare la sicurezza e la qualità dei nostri e di tutti i pazienti in attesa di un trapianto”.

“La nostra Azienda – dichiara il Dg di Città della Salute, Giovanni La Valle – è la prima in Italia per numero di trapianti e varietà di programmi. Ogni settore della medicina, ed ancor di più quello dei trapianti, deve continuare a sviluppare ricerca ed innovazione. Ben vengano dunque collaborazioni con partner così accreditati per sperimentare nuove soluzioni di trasporto, oggi applicate per la medicina dei trapianti, ma che potranno avere in futuro ampi sviluppi in altri ambiti sanitari”.

Torino polo tecnologico

“Il Politecnico è tra i soci fondatori della Fondazione D.O.T – sottolinea Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – e come tale è sempre in prima linea nel sostenere i suoi progetti e le sue iniziative. Nel progetto Indoor potremo dare un contributo importante in termini di know-how e di competenze dei nostri ricercatori, oltre a ribadire i valori della solidarietà e dell’importanza delle donazioni che sono alla base dell’impegno in questo campo”.

“Il progetto Indoor –  conclude Stefano Guena, Rettore dell’Università degli Studi di Torino – è un esempio eccellente di come la tecnologia, applicata al campo della medicina, costituisca un settore fondamentale per lo sviluppo. La sperimentazione che sta per partire consentirà, in un prossimo futuro, di trasportare gli organi destinati ai trapianti in modo mai così sicuro e veloce, migliorando significativamente la qualità dell’intervento sanitario e, di conseguenza, l’impatto sulla vita del paziente. Sembra il futuro, invece è il presente: questo progetto, infatti, contribuisce al posizionamento di Torino come complesso di sinergie e reti d’avanguardia, grazie al suo sistema integrato di competenze scientifiche e tecnologie avanzate, unito ad una ormai radicata vocazione all’innovazione sociale e culturale. Questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere, con l’idea di promuovere la pubblica utilità dei saperi scientifici in tutti gli ambiti della ricerca e della formazione”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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