IL PROGETTO

eDelivery, l’Italia avanguardia d’Europa: via ai test sull’interoperabilità

Grazie all’esperienza diffusa della Pec, Agid e Assocertificatori si avviano a sperimentare il primo schema interoperabile di consegna tra cittadini e imprese di tutti gli Stati membri con certificazione dell’identità di mittenti e destinatari

Pubblicato il 15 Feb 2021

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L’Europa si avvia a testare il primo schema interoperabile di eDelivery qualificato grazie al contributo dell’Italia e all’esperienza diffusa della Pec. Lo annunciano AgID, Agenzia per l’Italia digitale, e i gestori di posta elettronica certificata riuniti in Assocertificatori.
In questo modo, precisano i partner, sarà presto garantito il dialogo sicuro e “senza confini” tra cittadini e imprese di tutti gli Stati membri con certificazione dell’identità di mittenti e destinatari, oltre che, ovviamente, dei loro indirizzi di posta, dell’integrità del contenuto nonché di data e ora d’invio e ricezione del messaggio.

“L’interoperabilità è il presupposto fondamentale per un’efficiente e rapida integrazione di processi digitali tra organizzazioni indipendenti. La pandemia ha aumentato drasticamente l’esigenza di strumenti digitali interoperabili a livello europeo. Al tempo stesso per l’obiettivo di un Digital single market, sono indispensabili infrastrutture abilitanti, conformi al regolamento europeo Eidas, quali l’identità digitale, la firma digitale e, non ultima, l’eDelivery – afferma Francesco Tortorelli, dirigente responsabile Direzione pubblica amministrazione e vigilanza di AgID –. Proprio in quest’ultimo ambito, da tempo l’Italia ha una leadership unanimemente riconosciuta per qualità tecnologica, varietà di casi d’uso e dimensione di mercato della posta elettronica certificata. Grazie ad una eccellente e proficua collaborazione pubblico-privata con i gestori di posta elettronica certificata, il nostro Paese sta ricoprendo un ruolo di assoluto primo piano nella realizzazione dell’eDelivery interoperabile europeo”.

Nessun Paese a livello dell’Italia sulla Pec

Seppur esistano esperienze simili in Paesi quali Germania e Danimarca, non sono paragonabili all’enorme diffusione della nostra Pec. A fine 2020 risultavano attive oltre 12,3 milioni di caselle Pec per circa 2,3 miliardi di messaggi scambiati nel corso del 2020, con un trend in costante crescita.
L’Italia, mettendo la propria esperienza al servizio dell’Europa, ha guidato un programma internazionale per la definizione, a beneficio degli Stati membri, dei nuovi standard europei per un eDelivery qualificato, altamente interoperabile e protetto da possibili attacchi di cybercrime grazie a schemi di comunicazione sicuri, riservati e crittografati.

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“Un attestato dell’altissimo livello di competenza e credibilità nazionale”

“Il risultato odierno attesta l’altissimo livello di competenza e credibilità raggiunto dall’Italia nel digital trust e nella trasformazione digitale – commenta Carmine Auletta, presidente di Assocertificatori –. La nostra affidabilità è stata valutata anche alla luce della capacità di interoperabilità già dimostrata da tempo all’interno dei nostri confini dove, con ben 19 gestori diversi di Pec e grazie a un sistema distribuito, gli utenti interagiscono abitualmente e senza alcun problema. Ora il sistema deve evolvere rendendo così possibile il dialogo certificato, ad esempio, tra un cittadino di Marsiglia e uno di Napoli o tra un’impresa di Bucarest e una di Rotterdam. Un obiettivo raggiunto grazie all’impegno di tutti noi gestori e alla preziosa guida dell’AgID”.

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