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Truffe casa-vacanza, i 7 consigli di Airbnb e Polizia Postale per non cadere in trappola

Online il “vademecum” stilato con Altroconsumo per scongiurare il rischio raggiro. Dai siti clone agli alloggi-esca, ecco le frodi più comuni che prendono di mira gli utenti

Pubblicato il 28 Giu 2021

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Dagli alloggi-esca ai siti clone, sono molteplici i tentativi di raggiro degli utenti di Airbnb con la ripresa delle vacanze. Per questo Polizia Postale e Airbnb lanciano una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi. Via dunque alla Guida pocket “In vacanza come a casa: prenota e aprti in tutta sicurezza” stilata da Altroconsumo con Airbnb.

Segnalazioni in crescita

Sono cresciute del 142% rispetto all’anno precedente, nel 2020, le segnalazioni per reati informatici alla della Polizia Postale e delle
Comunicazioni.

”Nonostante gli oltre 5,6 milioni di annunci disponibili, i tentativi
di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile
24 su 24 a supporto degli ospiti – dice Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia -. La riprova è che le frodi più comuni
avvengono su altri siti e il nome di Airbnbè utilizzato per adescare
la potenziale vittima perché è un brand che tranquillizza. E’ importante che sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti avvengano sempre all’interno del sito o dell’applicazione. Airbnb infatti trattiene la
somma al momento della prenotazione, riversandola al padrone di casa
solamente 24 ore dopo l’avvenuto check in”.

Quali sono le truffe più comuni

Tra i “profili del truffatore” il “cervello in fuga”, un finto
proprietario che afferma di essersi appena trasferito all’estero e di non poter mostrare la casa o accogliere di persona, anche se ci tiene
molto ad affittarla. La trattativa a distanza è il preludio di una
richiesta di bonifico internazionale. Comincerà subito a chiedere
documenti (utili per costruire la sua prossima falsa identità),
condividere non meno di 2-3 bozze di contratto à la carte, in un
crescendoche culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione, finta fattura Airbnb e una scomparsa dopo aver ricevuto una caparra importante.

A chi chiede informazioni tramite l’app, il falso “tecnico informatico” propone invece per comodità di continuare la conversazione per posta elettronica. “Il tempo di chiedere un paio di cose sull’arrivo – si legge nella guida – e manderà un’altra email informando che per un problema con l’aggiornamento del calendario l’annuncio non è al momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso), e fornirà per comodità il link diretto, ovviamente ad un  sito clone, molto simile ad Airbnb a un occhio poco esperto.

Mentre il “compare“, non appena riceve la prenotazione, propone uno sconto suggerendo di annullare la prenotazione con Airbnb e di trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. La “fuga” avviene a bonifico incassato.

I consigli per evitare raggiri

La prima accortezza è non pagare mai direttamente con bonifico. Se viene proposto di inviare una caparra, non fidarsi: è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Pagare esclusivamente attraverso il sito, che in nessun caso prevede il bonifico come strumento di pagamento. La piattaforma generalmente trattiene l’intera somma dalla carta di credito e la
inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dando il
tempo di entrare in casa e verificare che tutto sia come pubblicizzato.

Nel vademecum anche consigli per riconoscere Airbnb dai cloni. Tutte le pagine del sito hanno l’indirizzo che inizia con www.AIRBNB.it o .com, e un
numero dopo la parola ‘rooms’, come nell’esempio. Indirizzi più complicati o con una struttura diversa devono insospettire.

Il consiglio è poi leggere l’annuncio con attenzione. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece mettere in allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.

Inoltre, se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.

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