L'OPERAZIONE

Prima acquisizione per Zoom: è la startup Keybase

Si punta a rafforzare privacy e sicurezza nelle videoconferenze grazie a sistemi di crittografia end-to-end per “blindare” le chat da intrusioni e attacchi. Record mondiale di download, superata TikTok

Pubblicato il 11 Mag 2020

L. O.

zoom

Più sicurezza per Zoom, la piattaforma di videochiamate che registra il record mondiale di download dall’inizio del lockdown. L’azienda annuncia l’acquisizione di Keybase, startup di 25 persone con sede a New York, focalizzata su sistemi di crittografia end-to-end. Si tratta della prima acquisizione nella storia dell’azienda della Silicon Valley, nata 9 anni fa. I negoziati si sono svolti via Zoom. Non sono stati resi noti i termini dell’operazione.

L’acquisizione fa parte del piano di 90 giorni annunciato dal Ceo di Zoom Eric Yuan per correggere i problemi di sicurezza dell’azienda, amplificati dalla sua popolarità che ne ha fatto impennare i download nel periodo di lockdown: secondo gli analisti di Senson Tower solo in aprile la app è stata scaricata 131 milioni di volte, 60 volte di più rispetto all’aprile 2019, e risulta al momento la più scaricata del mondo, superando TikTok.

A regime, la tecnologia di Keybase consentirà un ulteriore livello di sicurezza: l’utente Zoom che pianifica la riunione potrà optare per l’implementazione della crittografia end-to-end, che impedirà a chiunque di collegarsi e disabiliterà la registrazione della chat su cloud.

Il servizio Keybase farà parte dell’offerta a pagamento di Zoom, non del servizio gratuito. 

La chiave di crittografia non si trova sui server di Zoom: “Quindi la società – ha precisato Yuan – non ha accesso al contenuto della chiamata”.

Yuan ha posto la sicurezza al centro della propria strategia nel corso dell’ultimo mese, dopo che erano stati denunciati episodi di “zoombombing. L’azienda ha riconosciuto di essere impreparata all’improvviso picco di utilizzo, aumentato di 3 volte dalla fine di dicembre.

Il piano di sicurezza di Zoom

All’inizio di aprile Yuan ha assunto l’ex capo della sicurezza di Facebook, Alex Stamos come consulente, che a sua volta ha fatto partire la trattativa con Max Krohn, cofondatore di Keybase. Le due squadre hanno iniziato a lavorare per un accordo. Yuan ha detto che dopo aver parlato con Krohn e aver scavato nel software di Keybase, era convinto che fosse l’affare giusto.

“Penso che Keybase abbia la migliore tecnologia per la security – ha detto Yuan -. Ci vorrà del tempo per inserire la tecnologia di Keybase nel software Zoom: deve ancora essere semplificata per l’ampia base di clienti di Zoom”.

L’accordo annunciato arriva dopo che Zoom ha aggiunto ulteriori funzionalità di sicurezza, come l’impostazione predefinita della “sala d’attesa” in modo che il “coordinatore” della riunione possa controllare chi si unisce alla chat anche attraverso l’inserimento di una password.

I tempi del negoziato, fa sapere l’azienda, si sono rivelati più veloci del 25%, grazie alle riunioni chat.

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