STEM

Computer vision, Leonardo premia la tesi di un giovane informatico

Lo studente dell’università Sapienza di Roma ha progettato un cervello cibernetico in grado di interpretare quello che vede. La soluzione è stata applicata a un sistema di videocamere di sorveglianza. Ad assegnare il riconoscimento l’Ad Alessandro Profumo

Pubblicato il 23 Feb 2018

computer-vision

E’ un giovane laureato in informatica dell’università Sapienza di Roma, Cristiano Massaroni, il vincitore del premio di laurea del Comitato Leonardo, associazione che promuove il made in Italy nel mondo. L’informatico si è distinto per aver realizzato uno studio sulla riproduzione artificiale della visione umana, tecnologia fondamentale per Leonardo nello sviluppo di sistemi basati sui processi cognitivi.

Il riconoscimento fa parte delle iniziative del gruppo per la promozione della cittadinanza scientifica e delle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Maths), con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’innovazione destinata a ispirare le nuove generazioni e valorizzare giovani talenti.

A consegnare il premio è stato oggi l’Ad di Leonardo, Alessandro Profumo, durante una cerimonia a cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“La tesi vincitrice – si legge in un comunicato di Leonardo – si è distinta nell’ambito della Computer Vision, disciplina che studia i processi capaci di emulare il funzionamento del cervello umano nell’elaborazione di immagini. La tecnologia, che si presta all’utilizzo nei più svariati campi, è fondamentale per i processi cognitivi che Leonardo sviluppa nei propri sistemi, in applicazioni che vanno dal movimento di piattaforme autonome, ai processi decisionali in sistemi complessi di comando e controllo; dalla sorveglianza in sistemi di sicurezza, fino al monitoraggio ambientale”.

Nello specifico la tesi propone un modello matematico per un sistema innovativo di analisi in tempo reale di informazioni tratte da immagini dinamiche, ed è stato applicato in particolare alla videosorveglianza pubblica e di obiettivi sensibili. Le immagini, catturate da videocamere speciali denominate Ptz (Pan Tilt e Zoom), vengono distinte in background (immagini di sfondo) e foreground (il primo piano, che corrisponde ad immagini di interesse, quali ad esempio oggetti, persone o veicoli). Attraverso un algoritmo il foreground viene identificato, classificato e soprattutto tracciato per seguirne i movimenti nel tempo, focalizzandosi su eventuali anomalie. Il sistema consente dunque non solo di “vedere”, ma di rendere la macchina in grado di interpretare il contenuto dell’area di interesse.

Durante l’evento, ta gli alri premi, è stato consegnato anche quello alla tesi sulle applicazioni di intelligenza artificiale e industria 4.0. La vincitrice è Valeria Pepe, giovane laureata in Ingegneria Medica presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, a cui il ricnoscimento è stato assegnato da Luca Tomassini, fondatore e Presidente di Vetrya.

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