Expo 2015, Microsoft in campo per il padiglione Usa. Purassanta: “Sarà una wow experience”

Firmata l’intesa fra la tech company e Friends of the Usa Pavillon Milano 2015, l’associazione a cui è stata affidata la realizzazione del padiglione americano dal segretario di Stato Jonh Kerry. La partnership tecnico-finanziaria proietta la filiale italiana di Microsoft sotto i riflettori mondiali

Pubblicato il 11 Dic 2014

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È stata firmata stamattina a Milano, nella sede dell’American Chamber of Commerce of Italy, l’intesa tra Friends of the Usa Pavillion Milano 2015, l’associazione a cui è stato affidato dal segretario di Stato John Kerry la realizzazione del padiglione americano all’Expo, e Microsoft. (nella foto Carlo Purassanta, AD di Microsoft Italia al centro, Charlie Faas, CEO “Friends of the USA Pavilion” a sinistra, alla presenza dell’Ambasciatore Philip Reeker, Console Generale USA a Milano a destra).

Si tratta di una partnership tecnica e finanziaria che proietta la società guidata in Italia da Carlo Purassanta su un palcoscenico globale verso il quale sono puntati anche gli occhi dell’amministrazione Obama.

United to feed the planet‘ è lo slogan che insieme alla parola d’ordine ‘American food 2.0‘ contraddistinguerà la presenza americana sul suolo milanese. “Sarà un gran lavoro per un gran numero di persone”, ha commentato Charlie Faas, Ceo di Friends of the Usa Pavillion Milano 2015. “L’Expo sarà un banco di prova per battere il futuro, per elaborare nuovi sistemi produttivi e logistici in modo da riuscire a sfamare i nove miliardi di individui che nel 2050 popoleranno il pianeta. Riuscire a far accadere tutto quanto in cinque mesi è una sfida eccitante, e abbiamo bisogno della creatività e della tecnologie che imprese come Microsoft possono apportare in grandi progetti come questo”.

Non è dato conoscere il valore economico dell’operazione, ma Purassanta ha spiegato che saranno tre i livelli su cui sarà impostata l’operazione: “Quello strettamente finanziario, per cui Microsoft sosterrà la costruzione della struttura insieme ad altre aziende statunitensi (il padiglione sarà interamente realizzato grazie a fondi privati, ndr); quello tecnologico, attraverso il quale forniremo da una parte soluzioni hardware e software che permetteranno ai visitatori un’esperienza immersiva e realmente interattiva, dall’altra strumenti adeguati per affrontare il tema dell’Expo, la nutrizione sostenibile, puntando sul digitale per cercare delle risposte; infine”, ha aggiunto Purassanta, “quello delle iniziative di evangelizzazione, per cui concentreremo tutte le nostre attività, da Nuvola Rosa e Microsoft CityNext agli Hackathon fino ad altri eventi ad hoc, durante il semestre dell’Expo, che assorbirà il budget marketing del 2015. In più, contiamo di convincere la casa madre a predisporre ulteriori strumenti e risorse”. Con il documento fresco d’inchiostro, non sono ancora chiari gli aspetti prettamente tecnologici su cui interverrà Microsoft, ma Purassanta garantisce che ci sarà tutto il necessario per offrire ai visitatori una “Wow experience”.

Alla conferenza stampa era presente anche Philip Reeker, console generale degli Stati Uniti a Milano. “Un altro dei nostri compiti durante la manifestazione sarà studiare nuovi sistemi per garantire la sicurezza del cibo attraverso la tecnologia”, ha dichiarato Reeker. “A Washington la questione è considerata molto importante, un’area in cui possiamo dare contributo fondamentale: il 2050 è dietro l’angolo, e abbiamo di fronte a noi una sfida che coinvolge molti aspetti in modo interdisciplinare: dal cambiamento climatico, alla qualità del cibo, dalla salute dell’organismo alle regole per una corretta nutrizione. L’Expo è parte importante di questa conversazione, una chance per per lavorare in un contesto globale e affrontare, analizzare e risolvere alcuni dei problemi legati a questi temi. Scienziati, educatori, chef, professionisti della nutrizione condivideranno le proprie esperienze, e Microsoft giocherà un ruolo fondamentale per dimostrare il modo in cui la tecnologia può creare connessioni”.

A margine della conferenza, parlando con i giornalisti, Purassanta ne ha approfittato per tracciare la direzione che caratterizzerà le linee d’azione di Microsoft durante il 2015. A partire da nuove partnership abilitate proprio da tema che ispira l’Expo: “L’anno prossimo puntiamo a lavorare con maggiore impegno a fianco dell’industria del food”, ha promesso Purassanta. “Anche perché sono convinto si possa fare decisamente di più sul piano del marketing e dell’espansione globale delle eccellenze italiane”. C’è poi l’interminabile missione della sensibilizzazione della Pmi tricolore. “Insieme a Confindustria e a Confindustria digitale stiamo lavorando per portare sul territorio iniziative che possano convincere gli imprenditori rispetto al vantaggio competitivo offerto dalla nuove tecnologie sulla scena internazionale”, ha detto Purassanta. “Lo scopo finale? Indurli ad assumere programmatori neo laureati per rivoluzionare la parte IT dell’impresa. Il mio sogno è avere un CIO di 23 anni in ogni azienda italiana”.

Il ceo di Microsoft ha anche dichiarato di voler poi agire nei confronti delle istituzioni perché si dia via libera a efficaci strumenti di credito d’imposta sugli investimenti in tecnologia, a maggior ragione se quegli investimenti sono rivolti a imprese esterne alla propria organizzazione. “Ma per fare rete, ha aggiunto, “è necessario cambiare anche la mentalità nel mondo accademico: in Italia attualmente c’è un approccio troppo teorico alla ricerca, e vengono premiati soprattutto i ricercatori con alle spalle molte pubblicazioni. È necessario che si equiparino questi crediti con quelli dei ricercatori capaci di sviluppare soluzioni che attirano impresa e investimenti. Gli ultimi due temi”, ha concluso Purassanta, “sono quelli delle start up e dell’educazione scolastica. Microsoft Italia è orgogliosa di aver contribuito alla nascita di circa 2300 startup, che oggi impiegano mediamente quattro collaboratori. Ma non basta. Bisogna crescere, e puntare all’internazionalizzazione. Per questo forniremo nuovi strumenti per lo sviluppo di attività imprenditoriali basate sulla tecnologia facendoci aiutare sul territorio dai nostri system integrator e dalle università. Rispetto all’educazione dei bambini alla programmazione, continueremo con il nostro impegno nelle scuole: penso che insegnare ai più piccoli a sviluppare codici non solo dia loro l’opportunità di prepararsi a svolgere qualsiasi lavoro, ovunque si trovino, ma anche di immergersi in un’attività formativa che sviluppa la logica come la matematica e la creatività come la musica.”

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