L'ANNUNCIO

L’Italia punta sulla space economy: al via la nuova cabina di regia

Ai nastri di partenza il comitato interministeriale che indirizzerà le attività nazionali. Fioramonti: “Davanti a noi un futuro lucente, il Paese è un ecosistema della ricerca”. Del Re: “Questo settore è il volano dello sviluppo sostenibile”

Pubblicato il 17 Set 2018

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A indirizzare le attività italiane nel campo della space economy, rafforzando il lavoro già iniziato dalla cabina di regia presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti sarà un comitato interministeriale che proprio in questi giorni è ai nastri di partenza. Ad annunciarlo durante i lavori della conferenza “L’Italia dello Spazio”, organizzato dal ministero degli Esteri e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) alla Farnesina, è Lorenzo Fioramonti, viceministro per l’Istruzione, l’università e la ricerca. “Nella conquista dello spazio abbiamo avuto in passato grandi successi  – afferma – e abbiamo davanti a noi un futuro ancora più lucente”.

La cabina di regia era stata istituita dalla legge n. 7/2018 ed è entrata in vigore il 25 febbraio, istituendo il Comitato sotto la direzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Positiva – spiega Fieramonti – è la decisione del governo di potenziare la cabina di regia dello spazio, perché la space economy sta diventando sempre più centrale e sempre più terreno di collaborazione tra settori diversi”. Un risultato reso possibile anche dalla collaborazione fra industria, centri di ricerca e università, “frutto – conclude – di un Paese che è un ecosistema della ricerca”.

Sulla stessa linea l’intervento di Claudia Del Re, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione, secondo cui il comparto dell’aerospazio dovrà diventare “il volano dello sviluppo sostenibile del Paese”. “L’Italia – sottolinea – si colloca in prima linea nel raggiungimento dell’Agenda 2030 tramite l’utilizzo delle tecnologie applicate allo spazio. L’evoluzione digitale dei satelliti ha permesso grandi passi avanti nell’acquisizione di dati sullo stato della terra, soprattutto per quanto riguarda luoghi impervi e irraggiungibili e può aiutare nella prevenzione delle emergenze ambientali, nel controllo dell’atmosfera, dell’inquinamento e del riscaldamento globale”.

“Le infrastrutture satellitari, i dati, le informazioni e i servizi integrati – conclude Del Re – giocheranno un ruolo cruciale solo se diverranno parte integrante di questo impegno collettivo, che ci attendiamo sia globale e attivo in ogni Paese al fine di raggiungere i Sustainable Development Goals”.

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