LA PARTNERSHIP

Nvidia e Arm alleate sullo sviluppo dei supercomputer

Guanto di sfida a Intel e Ibm. Già entro la fine dell’anno le due società condivideranno tutti i software per l’intelligenza artificiale

Pubblicato il 17 Giu 2019

Silvia Preti

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Quando si parla di supercomputer la posta in gioco è sempre la stessa: l’incremento dell’efficienza energetica. E’ questo il teatro di gara della lotta che stamattina ha visto uscire una notizia che allarga il campo di gioco che finora era stato dominato da Intel e Ibm.

Nvidia, con un passato di creazione grafiche e ambienti 3D fotorealistici, ormai da tempo, utilizza le sue “super Gpu” anche nell’ambito dei super calcolatori dedicati all’intelligenza artificiale o, per fare un esempio più pratico, per le previsioni del meteo.

Il fatto è che se questi supercomputer montano generalmente processori e tecnologie Intel o Ibm, stamattina in una conferenza stampa in Germania, Nvidia ha annunciato di voler lavorare fianco a fianco con Arm per supportare i suoi processori con questo tipo di architettura. Già entro la fine dell’anno la società renderà compatibile con Arm tutti i suoi software per l’intelligenza artificiale e per i supercomputer.

Di proprietà della giapponese SoftBank, Arm è una società che non produce chip, ma che cede in licenza l’architettura a diversi produttori di hardware. Attualmente i processori basati su architettura Arm sono alla base di quasi tutti gli smartphone e tablet in commercio, dai Kirin di Huawei fino agli Snapdragon di Qualcomm.

Naturalmente questa sinergia non può che far suonare tutti i campanelli di allarme in casa Intel e Ibm. Infatti questa dichiarazione dimostra che Nvidia sta tentando di rivoluzionare il settore dei supercomputer utilizzando un tipo di sistema di elaborazione progettato per ottenere capacità estremamente elevate, e oltretutto scollegata dai partner di sempre.

Ian Buck, di Nvidia ha dichiarato che la sinergia con Arm per la costruzione dei supercomputer rappresenta una grande sfida dal punto di vista tecnologico. “Quello che rende Arm interessante – afferma Buck – è la capacità di fornire un ‘architettura aperta”.

La società si è detta sicura che i suoi ricercatori in Europa e in Giappone saranno in grado di sviluppare un super computer con le tecnologie fornite da Arm creando così una terza opzione diversa da quella proposta con Ibm e Intel.

I chip Arm nascono infatti per assicurare un eccellente connubio tra potenza e consumi energetici. Su questo fronte le soluzioni alternative come quelle x86 devono recuperare terreno e Intel sta lavorando da anni per raggiungere un rapporto consumi/prestazioni paragonabile.

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