LA STRATEGIA

Samsung punta alla leadership sui chip: nuovi investimenti per 116 miliardi di dollari

La strategia a lungo termine ha l’obiettivo di portare il colosso tecnologico coreano a superare Intel e Qualcomm entro il 2030. Previsti 15mila nuovi posti di lavoro a cavallo tra research & development e produzione

Pubblicato il 24 Apr 2019

D. A.

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Samsung punta a superare Intel e Qualcomm nella produzione di chipset e processori. Per questo investirà nei prossimi dieci anni 116 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo sul settore dei semiconduttori dedicati all’intera filiera dei device digitali, dai server agli smartphone. Una mossa che dovrebbe generare 15 mila nuovi posti di lavoro a cavallo di laboratori e stabilimenti e che potrebbe davvero portare il colosso coreano a prendere le redini di un mercato, specialmente per quanto riguarda Pc e server, attualmente in mano ai rivali americani. “Il piano di investimento aiuterà la compagnia a raggiungere l’obiettivo di diventare il leader mondiale non solo nei semiconduttori di memoria, ma anche nei chip logici entro il 2030”, ha dichiarato l’azienda in una nota.

“È raro che Samsung fornisca dettagli così precisi su un piano di lungo termine”, ha spiegato Yoo Jong-woo, analista di Korea Investment & Securities parlando con Bloomberg, che ha rilanciato la notizia. “Si tratta di un serio impegno da parte dell’azienda in un business che non include solo Intel, ma anche una grande varietà di produttori più piccoli, a partire da quelli che si occupano di processori per il mobile”. La presa di posizione arriva a poche ore da un altro annuncio importante, anche se di respiro meno ampio: il lancio del Galaxy Fold, lo smartphone pieghevole che avrebbe dovuto debuttare il 26 aprile, rinviato a data da destinarsi.

Per chi ha avuto modo di leggere i conti di Samsung, la strategia in realtà non stupisce più di tanto: la divisione dei semiconduttori del gruppo è diventata dominante rispetto al giro d’affari complessivo, arrivando a pesare nel 2018 per tre quarti dei ricavi operativi. Secondo Gartner, inoltre, il mercato mondiale dei chip non-memory ha generato nel 2017 fatturati per 290 miliardi di dollari, e la cifra è destinata ad aumentare ancora, con l’esplosione dell’Internet of Things, parzialmente compensata – stando ai dati forniti da Samsung – dalla diminuzione dei prezzi e dalla contrazione della domanda da parte dei grandi nomi del Cloud e dei dispositivi, a partire da Amazon e Apple.

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